Alptransit, le opere di compensazione finiscono in Consiglio
Presenti nell’ultima seduta alcuni dipendenti della azienda al centro delle polemiche legate al passaggio di una strada carrabile di fianco alla ferrovia
L’Alptransit continua a tenere banco in consiglio comunale a Luino dove ieri sera, 24 maggio nella seduta del consiglio comunale erano presenti alcuni dipendenti di una ditta al centro di numerose polemiche negli ultimi giorni.
Si tratta di un’azienda dove è in corso un procedimento di esproprio per realizzare una strada parallela alla ferrovia che servirà a far defluire il traffico del centro storico una volta chiuso il passaggio a livello di via San Pietro, nei pressi della vecchia sede della Comunità Montana. Oltre all’esproprio, parte dell’area utilizzata dall’azienda sarà occupata dal cantiere.
I lavoratori erano presenti per far sentire la loro preoccupazione in merito ai problemi occupazionali che la perdita di superficie potrebbe causare al giro d’affari dell’azienda.
Un vivace dibattito, dopo l’approvazione dei punti precedenti, si è sviluppato attorno alla questione, prima dell’approvazione del punto.
«L’idea rimane quella di proteggere il più possibile l’attività della azienda», ha spiegato il consigliere Palmieri in risposta all’intervento del consigliere Pietro Agostinelli. La stessa richiesta del consigliere Giuseppe Taldone.
Il punto è sempre quello di equilibrare il disagio per lavoratori e impresa a fronte del passaggio di una linea internazionale, a prevalenza merci, che taglierà in due il paese.
I lavori dovranno essere finiti per la fine del 2020 ma oggi si sta dibattendo sulla questione che tecnicamente rientra nelle “opere di compensazione” per il potenziamento della linea.
Al centro del dibattito una convenzione approvata nel maggio dell’anno scorso dal consiglio comunale che prevedeva queste le opere e con l’approvazione di ieri sera si dà il via libera al contenuto della stessa.
Sul punto, illustrato dall’assessore Alessandra Miglio, è intervenuto anche il sindaco Andrea Pellicini: «Questo progetto l’abbiamo discusso molto in commissione e là avevo manifestato impegno per un confronto tra Rfi e ditta per appurare se nella fese esecutiva si decide di andare avanti limitando al minimo i disagi ma valutando proposte di viabilità alternativa che attualmente non vedo. Nessuno di noi vuole una città bloccata e il fatto di chiudere ogni passaggio a livello senza viabilità alternativa lo ritengo un errore. Non sono state fatte proposte alternative, e rispetto a un anno fa non è cambiato nulla. Sul punto comunque siamo aperti a tutte le soluzioni: abbiamo a disposizione aree comunali che potremmo offrire all’azienda durante i lavori».La maggior parte dei comuni sulla linea non ha ancora ricevuto finanziamenti da parte delle ferrovie per le opere di compensazione: uno degli unici centri è Luino, con circa 3 milioni di euro. Sarà la fase esecutiva del progetto quella decisiva, dove verranno discusse eventuali soluzioni alternative.
«Pronti ad approfondire il confronto», ha concluso Pellicini, «Nell’interesse dell’azienda Primi che ha un interesse sociale enorme, e anche in quello dei cittadini: non è impossibile che l’interesse generale e quello particolare possano coincidere».
Il punto è passato a maggioranza.
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