Il Lago Maggiore in secca: perso un metro in un mese
La siccità di queste settimane ha fatto perdere al Lago Maggiore oltre un metro di altezza. E i primi effetti collaterali già si fanno sentire
Il temporale che la notte tra il 6 e 7 agosto ha attraversato il varesotto non ha avuto solo il merito di attenuare il caldo ma ha anche messo un freno allo svuotamento del Lago Maggiore. La mancanza di precipitazioni delle ultime settimane si è vista chiaramente lungo le sponde del lago, il cui livello giorno dopo giorno si è abbassato.
Il 5 luglio scorso il livello del lago era a 115 centimetri sopra lo zero idrometrico e da quel giorno ha iniziato a perdere fino a 4 centimetri al giorno. Una discesa costante e senza sosta che ieri, 6 agosto, ha toccato la quota degli 11 centimetri. Parliamo di un’enorme quantità di acqua che dal Verbano si è immessa nel Ticino e da lì -anche attraverso i canali di irrigazione dei campi- è andata al Po e poi al mare. Il temporale di questa notte è riuscito ad invertire un po’ la rotta e così questa mattina i sensori dell’Ente Regolatore Grandi Laghi segnava la quota 14,7 centimetri. Variazioni di centimetri che corrispondo ad enormi spostamenti d’acqua. Ogni centimetro di Lago Maggiore, infatti, corrisponde a 2 miliardi di litri di acqua.
Una situazione che sta già mostrando i primi effetti collaterali. Il primo riguarda le risorse idriche delle falde acquifere che si sono assottigliate: sono infatti diversi i comuni in cui sono stati avviati dei razionamenti e delle limitazioni all’uso dell’acqua potabile (Ispra e Besozzo, ad esempio). Il secondo riguarda la navigazione sul lago. La carenza di acqua ha infatti comprato le prime limitazioni ai traghetti con alcune fermate sull’Isola Madre che sono state soppresse ma se il livello del lago dovesse scendere ancora sono pronti a scattare i limiti di peso per i mezzi imbarcati sulle navi.
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