Ispra riscatta la proprietà dell’illuminazione pubblica
"Una volta sostituite le attuali lampade si otterranno delle economie sui consumi e sui costi"
Il Consiglio Comunale di Ispra lo scorso 1 agosto ha deliberato l’avvio del procedimento per il riscatto della proprietà degli impianti di illuminazione pubblica.
Infatti, una parte degli impianti di illuminazione pubblica esistenti sul territorio comunale, risultano essere di proprietà di Enel Sole srl e necessitano di essere sostituiti perché obsoleti e/o fuori norma. Le direttive europee in materia di risparmio energetico prevedono la necessità di ridurre i consumi energetici.
«Considerato che attualmente l’Amministrazione Comunale paga un onere annuo per gli impianti di presunta proprietà di Enel Sole ben superiore ai costi medi regionali – dichiara il sindaco De Santis – allora abbiamo deciso di procedere con l’acquisizione degli impianti che, a breve dovremo rivedere perché non più a norma e/o obsoleti, determinando notevoli risparmi per il bilancio dell’Ente e per tutti i cittadini. Quello dell’acquisizione degli impianti di presunta proprietà di Enel – continua il sindaco di Ispra – è quindi un primo passaggio obbligato, per poter poi procedere con la sostituzione dei pali ormai vetusti».
Il costo stimato per l’intero intervento di rinnovamento degli impianti è superiore al milione e duecento mila euro, pertanto si dovrà avviare una partnership pubblico-privato per poter iniziare il progetto di rinnovamento dell’intero impianto. La bolletta attuale a carico del Comune è di circa 100.000 euro, comprensivo di canone di manutenzione e di consumo forfettizzato; una volta sostituite le attuali lampade si otterranno delle economie sui consumi, e quindi una riduzione della spesa a carico dell’Ente.
«E’ fondamentale continuare a investire in questa direzione, per una riduzione dei consumi ed un efficientamento energetico – lo abbiamo già fatto con i lavori di ristrutturazione delle scuole ispresi – e ora vogliamo farlo anche nell’illuminazione pubblica» conclude De Santis.
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