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Fiducia nei pronto soccorso: 350.000 i pazienti curati nel 2017

Tra il confronto tra i dati forniti dalle due Asst sui carichi di lavoro nei diversi PS risulta di gran lunga il più gettonato quello di Varese

Emergenza pronto soccorso gennaio 2015

Sono state quasi 350.000 le persone che, nel 2017, si sono rivolte ai pronto soccorso delle due aziende ospedaliere pubbliche in provincia. Un testa a testa tra le due Asst dato che la Sette Laghi ha assistito  175.137 pazienti mentre alla Valle Olona si sono rivolti 173.032 utenti.

Medici e infermieri, dunque, hanno curato e visitato l’equivalente di circa un terzo della popolazione residente.

Tutti i presidi, dal più grande al più piccolo si sono rivelati punti di riferimento in caso di necessità anche se sono stati quelli più grandi a registrare i numeri maggiori.

L’ospedale di Varese, insieme al punto di primo soccorso ginecologico e pediatrico del Del Ponte, ha registrato lo scorso anno  91.244 accessi di cui 1457 arrivati in codice rosso, cioè in condizioni di estrema criticità. I codici gialli sono stato 6744, i verdi, quelli meno gravi, 63.605.

Quello di Varese ( compresa l’attività in urgenza che svolge il Del Ponte per mamme gravide e bambini) è il PS che affronta il maggior numero di casi ogni anno

Segue il pronto soccorso di Busto Arsizio che, nel 2017, ha registrato 58.058 pazienti di cui 13.720 erano codici bianchi, 1741 gialli, 100 rossi e 42398 verdi.

Tra i PS, con il maggior numero di malati gravi e gravissimi, cioè i codici rossi, c’è Saronno che, con i suoi 898 pazienti è secondo solo a Varese ( 1457) mentre Busto, come abbiamo detto, ne ha curati 100 e Gallarate 260.

Ovunque, sono i “codici verdi” cioè casi non gravi ma comunque urgenti a prevalere nelle attività dei diversi presidi: a Varese se ne sono contati, nel 2017, 63.605, a Busto 42398, mentre a Gallarate sono arrivati 33301 pazienti con il codice verde, a Saronno 21653, a Somma Lombardo 8283, ad Angera 12192,a Luino 13609 e a Cittiglio 17514.

Cospicua anche la fetta di “codici bianchi” cioè richieste di assistenza definite, al momento del triage o in dimissione, improprie perché senza il carattere dell’urgenza e dell’emergenza e per le quali la regione chiede il pagamento del ticket: il primato spetta sempre all’ospedale di Varese che ne ha registrati 14856 ma al secondo posto si piazza Cittiglio con ben 4636  seguito a ruota da Angera con 4178 bianchi, contro i 3477 di Busto Arsizio, i 1143 di Gallarate, i 3151 di Saronno, i 390 di Somma Lombardo e i 1645 di Luino.

Tra gli ospedali periferici, il più frequentato è il Pia Luvini di Cittiglio dove, lo scorso anno, hanno richiesto assistenza 24194 persone. Si sono, invece, presentate 17852 persone al Confalonieri di Luino e 17232 all’Ondoli di Angera. Fanalino di coda è Somma che, al suo punto di primo intervento, ha visitato e curato 10736 persone.

Alla luce dei dati statistici, la posizione sostenuta da più parti, tra cui gli stessi primari dell’Asst valle Olona, di accentrare alcuni servizi essenziali in pochi presidi potrebbe apportare qualche miglioramento all’attività dei PS più intasati dove arriverebbe la mano d’opera qualificata, spostata dalla chiusura dei reparti più piccoli. Di contro, eliminare alternative all’ospedale centrale vuole dire incrementare i pazienti in attesa e tempi e luoghi dell’assistenza. Il rafforzamento degli specialisti non sempre risolve il problema della quantità di prestazioni che si è in grado di fare e della disponibilità di posi letto dove ricoverare chi aspetta anche per giorni con la diagnosi e la terapia ben evidenti. Capita sempre più spesso che, in coincidenza con i periodi di ferie del personale, l’accoglienza dei PS vada in affanno.

Quale sia la soluzione più opportuna è difficile a dirsi.

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Pubblicato il 14 Agosto 2018
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