Inseguito per giorni, finisce in manette il boss dello spaccio nelle valli
Per tre volte, all'alba, i carabinieri hanno tentato di prendere il 29enne che coordinava lo spaccio nella zona tra Varese, il Ceresio e il Lago Maggiore. Una costanza premiata sabato mattina, quando è scattata la trappola a Boarezzo
Dopo i “cavalli”, ora è finito in manette anche il capo banda. A distanza di meno di un mese e dopo tre diversi tentativi, i carabinieri sono riusciti a individuare e arrestare, all’alba di sabato, il vertice della banda di spacciatori delle valli varesine e del Luinese, già indebolita all’inizio del mese di marzo
L’arrestato è P.A., cittadino marocchino 29enne: è stato sorpreso a Boarezzo, in uno dei punti di spaccio nei dintorni del paese. «Ci abbiamo provato per tre giorni in una settimana» confessa il capitano Alessandro Volpini, che con i suoi uomini ha fatto la posta all’alba per più volte. Costanza e pazienza hanno premiato i militari sabato mattina, intorno alle 9.
L’arrestato è il “coordinatore” dello spaccio nelle valli, ma è considerato anche il tramite con i grossisti nel Sud Milano: «tesseva i rapporti e teneva le fila con la base logistica di Corsico, da cui veniva il grosso dello stupefacente».
Le precedenti operazioni si erano svolte tra la fine di febbraio e l’inizio del mese di marzo, con veri e propri rastrellamenti in area montana. Il giro di spaccio tra Lago Maggiore e Ceresio è ampio, persino con acquirenti che vengono da oltre confine, complice anche la gran quantità di soldi che gira dalle parti del Ticino: anche in questo caso (come già nella precedente operazione) sono comparsi anche alcuni franchi svizzeri.
«Siamo certi che non molleranno, ma anche loro sanno che non molleremo neppure noi – dice il colonnello Claudio Cappello, comandante provinciale dei carabinieri -. Ma stiamo creando loro grandi difficoltà».
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