Franco Perlasca a Luino: «Vi racconto mio padre»
Il figlio di Giorgio Perlasca, eroe italiano salvatore di perseguitati ebrei, ha incontrato i giovani studenti delle superiori
Lunedì mattina, i ragazzi di alcune classi del liceo Sereni e dell’I.S.I.S Carlo Volonté hanno incontrato Franco Perlasca, figlio di Giorgio, che ha presentato loro il filmato prodotto dalla Fondazione Giorgio Perlasca La storia maestra di vita – l’esempio di Giorgio Perlasca, contenente stralci dell’intervista rilasciata da Giorgio Perlasca al Museo dell’Olocausto di Washington, un’intervista a tre salvati, con il coordinamento storico didattico di Piero Angela.
Successivamente, Franco Perlasca ha commentato con la sua esperienza quanto proiettato. Grazie ad alcune donne ebree ungheresi, ragazzine all’epoca delle persecuzioni, che attraverso il giornale della comunità ebraica di Budapest ricercano notizie del diplomatico spagnolo che durante la seconda guerra mondiale le aveva salvate, la vicenda di Giorgio Perlasca dopo quarantaquattro anni esce finalmente dal silenzio.
Le testimonianze dei salvati sono numerose, arrivano i giornali, le televisioni, i libri, e lo stesso Perlasca si reca nelle scuole per raccontare quel che aveva compiuto. Non certo per protagonismo, ma proprio perché ritiene necessario rivolgersi alle giovani generazioni affinché tali follie non abbiano mai più a ripetersi. Giorgio Perlasca è morto il 15 agosto del 1992. È sepolto nel cimitero di Masera’ a pochi chilometri da Padova. Ha voluto essere sepolto nella nuda terra con al fianco delle date un’unica frase: “Giusto tra le Nazioni”, in ebraico.
Grande commozione per l’Assessore all’Istruzione Pier Marcello Castelli che ha spiegato ai ragazzi i principi fondanti della nostra democrazia nati il 14 luglio 1789 a Parigi e sintetizzati nelle tre parole “libertà, uguaglianza, fratellanza”.
“Libertà e uguaglianza non sono scelte personali perché devono esser garantite da chi governa, – commenta l’Assessore – a differenza della fratellanza che può nascere solo dal cuore di ciascuno.Aver disatteso, come avvenuto nel periodo nazifascista, questi postulati, ha provocato la grande tragedia che commemoriamo doverosamente ogni anno con la Giornata della Memoria”. La giornata della Memoria è stata celebrata lunedì perché il primo febbraio vennero chiusi gli istituti scolastici a causa del maltempo.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.