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Passera e Compagnoni si preparano al ballottaggio

L’analisi del voto nelle cinque sezioni dalle quali è uscito un risultato di assoluta parità

Avarie

Per capire cos’è accaduto a Maccagno negli ultimi cinque anni è necessario compiere una semplice sottrazione: 1033 meno 628, che fa 405. Era questo il distacco esistente fra Fabio Passera e l’antagonista di allora che è lo stesso di oggi, Davide Compagnoni (che nel 2014 si presentava però con la lista “Insieme“: oggi si chiama “Idea comune“).

Una vittoria che incoronò il sindaco del “supercomune“ nato dalla fusione di tre paesi che ha dato il nome al centro dell’Alto Varesotto sul lago che arriva fino in Svizzera, nelle valli, dove c’è il confine di stato di Indemini.

Un’area molto estesa su cui Passera ha giocato la carta delle riconferma, che non è arrivata: l’ampio margine su Compagnoni si è azzerato e la partita è finita 802 a 802 dopo un pomeriggio di spoglio elettorale al batticuore e questo numero – 802 – che rimbomba nella testa significa che la lista di Passera ha perso 200 voti dalle elezioni di 5 anni fa, e che Compagnoni ne ha guadagnati 200.

Per comprendere l’andamento del voto è bene citare anche altri numeri, che sono quelli provenienti dalle cinque sezioni dove lunedì pomeriggio alle 14 si sono aperte le urne.

Partendo dalla montagna, Passera ha vinto in maniera netta al seggio 5, di Armio dove Impegno Civico ha preso 92 voti contro quelli di Idea Comune, fermi a 33. A Pino, invece – seggio numero 4 – vi è stato il primo sorpasso: 63 a 55 per Compagnoni. Passera ha invece vinto bene a Campagnano – sempre nelle valli – con 142 voti contro 66.

I problemi, per Impegno Civico, sono arrivati nelle due sezioni del lago: Maccagno e Maccagno superiore. Nel seggio 1 Compagnoni ha vinto 313 a 285, tutto sommato uno stacco non enorme ma quello che ha fatto la differenza è stato il seggio numero 2 dove la situazione per la lista del sindaco in carica si è fatta pesante: 327 i voti per Compagnoni, 227 per Passera.

Che succederà ora? Si tornerà a votare tra due settimane, il 9 giugno. Ancora incerta la possibilità di un riconteggio. L’unica certezza sono le preferenze: non si voterà di nuovo, – come in ogni ballottaggio – assegnando le preferenze ai candidati consiglieri, ma segnando l’uno o l’altro candidato.

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Pubblicato il 28 Maggio 2019
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