“Dalla piccola Agata partirà la riscossa della Veddasca“
La storia di una nascita dopo 28 anni in una minuscola frazione di montagna finisce in prima pagina. Il sindaco Passera: “Ripopolare la valle è questione prioritaria“
“Domani alle 11.30 la piccola Agata vi aspetta ad Armio per un aperitivo: siete tutti invitati“.
Mamma Laura, che da qualche anno gestisce la piccola bottega del paese è finita sulla prima pagina del Corriere della sera di oggi, 5 luglio, assieme alla sua piccola e al compagno perché al giorno d’oggi anche una nascita fa notizia, almeno leggendo le statistiche dell’Istat che sono state al centro sempre di un approfondimento nell’edizione di ieri del giornale di via Solferino e di gran parte della stampa nazionale: si nasce poco e il trend è a picco.
I dati preoccupano e sono i più bassi di sempre con un saldo demografico sotto zero. A fare notizia diventa dunque la nascita – lo ha scritto per prima la nostra Santina Buscemi che ha inteso subito la portata dell’evento – e lo è ancora di più quella che avviene in un luogo difficile da vivere: davvero un fatto da prima pagina.
Ma potrebbe diventare un fatto meno frequente di quanto si pensi.
«Almeno, noi ce lo auguriamo, perché su questa tema, cioè lo spopolamento delle valli, per noi è “il“ tema, uno di quegli argomenti per i quali stiamo scommettendo tutto», dice il neo confermato sindaco del paese, Fabio Passera.
«La nascita di Agata sarà la riscossa della Veddasca», assicura il sindaco, riferendosi a quella serie di paesini microscopici interrotta da qualche tornante, boschi di pino di betulla e faggio che fanno la distanza fra Graglio, Armio, Cadero, Biegno e Garabiolo, le frazioni di cui è composto il “municipio“ di Veddasca, che a sua volta è comune di Maccagno con Pino e – appunto – Veddasca.
Alla fine, però, i conti si devono fare sul territorio che – decine di volte l’abbiamo detto – è vasto e rappresenta uno dei comuni più estesi del Varesotto, coi suoi lati positivi (quell“aria fresca“, quel “verde“ per la figlia di cui parla Lauretta) ma anche quelli negativi: strade lunghe da percorrere, pochi servizi. E pochi vicini di casa. «Pochi ma buoni», ha spiegato la neomamma, ma sempre pochi sono.
Per questo il sindaco Passera vuole scommettere sulla rinascita della valle, magari con formule inedite. «Questione asili nido, per esempio. Mi chiedo: siamo sicuri che per chi abita in Veddasca sia più comodo arrivare sul lago? O forse non sarebbe meglio capire se a Indemini, in Svizzera, che è a due chilometri di distanza, non esiste qualcosa di simile e la possibilità di attivare una convenzione?» (per la cronaca gli asili nido convenzionati cono a Pino e a Germignaga, mentre la materna è a Maccagno).
Discorso a parte sono gli spostamenti: uno scuolabus che poterà la non più piccola Agata a scuola ha un costo elevato, si parla di alcune decine di migliaia di euro l’anno. E l’alternativa non può essere la riapertura della scuola, chiusa una quindicina d’anni fa. Una situazione ai limiti del paradossale «perché i servizi si potranno attivare quando ci saranno altre coppie che vorranno venire a vivere nella nostra vallata. Per questo continueremo a ripetere che la priorità è, per noi, su questo fronte. Su questo dobbiamo impegnarci, su questo intendiamo dare risposte. Cercheremo di studiare quali aiuti dare, quali incentivi economici stabilire, metteremo a disposizione tutte le facilitazioni possibili per far tornare i bambini in questa valle».
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