Dalla Regione 850.000 euro contro il dissesto idrogeologico
Lo stanziamento di risorse nel varesotto andrà a Curiglia con Monteviasco, Mesenzana e Porto Valtravaglia
Uno stanziamento complessivo di 48 milioni di euro per far fronte al dissesto idrogeologico e ai danni causati dalle ondate di eccezionale maltempo di ottobre 2018 e della primavera 2019. Regione Lombardia, per prevenire e sanare situazioni di rischio che gravano su centri abitati o infrastrutture regionali, ha dato avvio a diversi programmi di intervento urgenti, strutturali e di manutenzione e ripristino.
Nel varesotto arriveranno un totale di 850.000 euro per un totale di 3 interventi. La fetta più grande -350.000 euro- andrà a Curiglia con Monteviasco dove si andrà ad intervenire sul rischio di caduta massi sulla strada che collega Curiglia con Viasco. 300.000 euro arriveranno invece a Mesenzana per interventi di regimazione idraulica del torrente Gesone mentre 200.000 sono invece destinati a Porto Valtravaglia per manutenzione opere idrauliche e risezionamento nel tratto terminale del torrente Muceno.
«Con questa delibera -ha commentato l’assessore al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni- abbiamo voluto mettere immediatamente a disposizione dei territori colpiti i fondi dedicati alla prevenzione del dissesto idrogeologico, appena sbloccati dal Governo grazie anche alla collaborazione di Regione Lombardia, ai quali abbiamo aggiunto consistenti finanziamenti da parte nostra. I Comuni e gli enti locali -ha continuato- potranno ora procedere con celerità nel dar vita a tutta una serie di opere vitali, sia per il ripristino dei danni del maltempo sia di contrasto strutturale e di prevenzione al rischio idrogeologico di un territorio come il nostro, particolarmente vulnerabile in alcune sue zone».
«Abbiamo voluto privilegiare interventi da compiersi in ambiti di rischio acclarato, oltreché -ha concluso Foroni – in aree interessate dalle ondate di maltempo di ottobre 2018 e della primavera 2019 e in situazioni di particolare e grave rischio segnalateci dagli uffici regionali territoriali».
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