“Solo con un livello più alto del Lago Maggiore si evita la crisi idrica”
L'elemento che ha permesso di evitare una stagione disastrosa per il Lago Maggiore è il Ticino è l'aver permesso di tenere il livello del lago più alto: "Ora alziamolo ancora di più"
C’è un motivo per il quale in questi mesi non stiamo raccontando l’ennesima stagione senza acqua, con il Ticino ridotto ad un rigagnolo e gli agricoltori preoccupati di non aver l’acqua per irrigare i campi. E il motivo è proprio quello che è sotto gli occhi di tutti quelli che guardano verso il lago: il livello delle acque del Lago Maggiore.
La regolazione del Verbano non è infatti casuale ma viene determinato da due -abbastanza ovvi- elementi: da un lato la pioggia e la neve che cadono a monte dell’invaso e dall’altro dalla quantità di acqua viene tenuta nel bacino. E se per il primo elemento poco si può fare è proprio il secondo che ha permesso di evitare l’emergenza, nonostante il forte e prolungato caldo e la scarsità di precipitazioni. Dopo un lungo braccio di ferro infatti l’autorità di bacino del Po ha permesso di alzare il livello massimo di contenimento della risorsa idrica nel Lago Maggiore da 1,25 metri sullo zero idrometrico a 1,35, cassando invece la richiesta -continuamente riproposta- dalla Svizzera e da alcuni Comuni piemontesi per abbassare il tutto ad 1 metro.
«Questa maggiore possibilità di accumulo ha permesso di conservare oltre 5 miliardi di metri cubi d’acqua da aprile ad oggi –spiega il direttore del Parco del Ticino, Claudio Peja- che, nel caso si fosse accettato il livello di 1 metro, il gestore della diga avrebbe avuto l’obbligo di fare defluire indipendentemente dalla situazione generale». Ad oggi il lago si attesta così a circa 60 centimetri sopra lo zero e ha riserve d’acqua superiori all’anno scorso di 81 milioni di metri cubi, in grado di garantire così un’erogazione extra di 14 metri cubi d’acqua in più al secondo nel Ticino. Se infatti ad oggi la situazione delle riserve idriche del lago è in linea con quella del 2007, l’anno critico di riferimento, è stata proprio quella scorta d’acqua extra ad aver evitato il disastro.
https://www.varesenews.it/2019/07/rischio-siccita-lago-maggiore-nella-stessa-situazione-critica-del-2007/843127/
Dati e circostanze che spingono il Parco del Ticino a torna alla carica per chiedere che il livello del Lago venga tenuto sempre ancora più alto, ad 1,5 metri sopra lo zero. «L’andamento di quest’anno e questi dati -continua Peja- confermano ulteriormente come la posizione del Parco sia l’unica che garantisca la riserva d’acqua, permettendo di non perdere a causa della siccità valori ambientali ed economici importanti e, soprattutto, senza provocare alcun effetto negativo e non aumentando, come sostenuto da alcuni, il rischio di esondazione del Lago».
Una battaglia che va avanti dal 2013, da quando cioè è stata cancellata una sperimentazione che andava avanti dal 2007 e contro la quale è iniziata una lunga battaglia perchè, conclude Peja, «alla fine deve prevalere la logica di garantire gli interessi collettivi, in particolare la conservazione dell’ambiente naturale, le produzioni agricole ed energetiche e più in generale la salute pubblica». E anno dopo anno sono tanti gli alleati schierati in questa battaglia. «Il Parco continuerà ad essere promotore di tutte le azioni necessarie per mantenere il Lago alla massima possibilità di riserva idrica -mette in chiaro la vice presidente Cristina Chiappa- per essere in grado di affrontare ogni eventuale momento di siccità che si verificasse. Questo anche nella logica di una situazione di cambiamento climatico che pone come primo problema mondiale la disponibilità della risorsa idrica».
È anche per appurare tutto questo che nei mesi scorsi è iniziata una ricerca triennale che coinvolge anche l’Università dell’Insubria con il quale si punta a capire se ad oggi l’acqua considerata per il deflusso minimo vitale nel Ticino sia sufficiente oppure no.
https://www.varesenews.it/2019/08/sfruttamento-del-lago-maggiore-del-ticino/842979/
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