E’ tempo di “Sport senza barriere”
L'evento si svolgerà a Luino dal 6 all’8 settembre ed il 21 e 29 del medesimo mese, ed è stato inserito nel programma della Settimana europea dello sport
(foto di Roberto Gernetti)
E’ iniziato il conto alla rovescia per “Sport senza barriere“, manifestazione che promuove l’inclusione tra atleti con disabilità e normodotati.
Mancano infatti pochi giorni all’invasione pacifica di sportivi sul Lago Maggiore, a Luino, per la prima edizione di questo evento che ha richiesto circa quattro mesi di preparazione di contenuti, tecnica e logistica.
Regione Lombardia, una serie di Comuni del Lago Maggiore tra i quali spicca proprio Luino, il Coni Lombardia, il CIP ed un numero importante di altri partner istituzionali e commerciali, oltre ad operatori sociali, hanno voluto sostenere questo contenitore ideato da Marco Massarenti, presidente nazionale della Federazione Sport e tempo libero di Unimpresa.
L’evento si svolgerà a Luino dal 6 all’8 settembre ed il 21 e 29 del medesimo mese, ed è stato inserito nel programma della Settimana europea dello sport, iniziativa promossa dalla Commissione europea per stimolare i cittadini dell’Unione ad una corretta e consapevole attività fisica, indipendentemente dall’età o dal livello di forma.
“Ci saranno oltre 20 tra discipline sportive e laboratori didattici, dal rafting all’alpinismo, dal rugby al tennis tavolo, dal badminton al beach volley per citarne solo alcune – spiega Massarenti – La preparazione ha richiesto oltre tre mesi di lavoro sul campo da parte di un gruppo di professionisti, tutto per costruire un contenitore in grado di favorire l’inclusione tra sportivi con disabilità e normodotati all’interno di incontri sportivi in diverse discipline. Vi saranno anche tornei tra le forze dell’ordine e il Lago Maggiore, sotto la cura dei responsabili del circolo velico locale AVAV, sarà protagonista con prove in acqua spettacolari. Vi saranno poi momenti di riflessione con un convegno il 21 settembre dedicato al tema centrale di questa settimana, insomma un programma diversificato”.
Nell’iniziativa anche un concorso di narrativa dediccato ai giovani del territorio, che sono stati invitati a produrre un racconto originale e inedito sulla traccia “Sport, disabilità e inclusione” che vedrà gli esami di una giuria tecnica nel mese di novembre con la relativa premiazione.
Il valore aggiunto dell’iniziativa secondo gli organizzatori è proprio questo: far sperimentare da un lato un’esperienza motoria “diversa” a chi non deve quotidianamente sfidare anche le difficoltà oggettive di una disabilità nel praticare sport, e dall’altro mettere in condizione atleti con disabilità di confrontarsi “alla pari” con altri sportivi. Atleti che sfidano atleti in un sistema come quello odierno che esalta la ricerca della perfezione proprio nell’ambito sportivo.
“Questo progetto – prosegue il responsabile di Unimpresa – è un chiaro esempio di come si possa creare inclusione attraverso la pratica sportiva, di come si possano superare barriere ideologiche, emotive e psicologiche. Il gruppo di lavoro costituitosi ha al suo interno figure che si occupano ormai da molto tempo di scienze motorie, di medicina dello sport, di comunicazione, di psicologia. L’evento, come detto, è patrocinato da Regione Lombardia, Comitato Italiano Paralimpico, Coni Comitato Regione Lombardia, Federazione Italiana Rafting, dal Comune di Luino – che ha aiutato in maniera efficace anche nella gestione della preparazione dell’evento che vedrà diverse location della città impegnate ed un afflusso importante di persone – ed una serie di altre Istituzioni del territorio che hanno voluto appoggiare questa speciale tre giorni di crescita per tutti. Non possiamo tralasciare il prezioso sostegno ricevuto da don Massimiliano Mazza, non solo per la parte logistica ma anche per i suggerimenti ricevuti e l’empatia mostrata”.
Un momento di “sport per tutti”, dove all’integrazione in ambito sociale si accompagnerà anche quella di tipo generazionale, facendo incontrare e scontrare persone dai 3 anni in su, unite dal divertimento, con attività che rendono uguali.
“Infine – aggiunge Massirenti – un ultimo aspetto ma non meno importante, riguarda qualcosa di profondamente ingiusto, ossia l’impossibilità per alcune persone di praticare sport a causa di barriere fisiche, architettoniche, in impianti sportivi non accessibili. Anche da questo punto di vista sarebbe bene aprire un primo tavolo di dialogo in un’area che ha in mente di costruire strutture per la ricezione di sportivi. L’inclusione delle persone con disabilità nello sport, infine, sarebbe impensabile senza monitori appositamente istruiti e programmi di formazione adeguati. A questo proposito, le associazioni attive nel campo dello sport per disabili hanno da dire la loro e sarà interessante sentire le loro esperienze con la volontà di capire come possiamo migliorare la cooperazione utilizzando i cosiddetti approcci inclusivi”.
Merita una nota, infine, la volontà di tutto lo staff e dell’intero circuito di lavorare il più possibile “plastic free”, come gesto di rispetto per l’ambiente.
Qui potete scaricare il pieghevole con il programma dettagliato
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