37 Comuni insieme, per battere il gioco d’azzardo
La rete #azzardotivinco mette insieme nuove pratiche e azioni già sperimentate negli ultimi anni da Comuni che hanno fatto da apripista
Il gioco d’azzardo visto da Casorate Sempione – 5700 abitanti – è una spesa annua di 1,6 milioni di euro. Poco più in là a Samarate se ne spendono 11. In totale in Italia 106, non milioni ma miliardi di euro.
Sono i numeri incredibili del gioco, un costo sociale che diventa insostenibile. «La prima volta che me l’hanno detto non ci volevo credere» dice Fausta Battaglia, assessore in quel di Casorate. Che pure sa quale sia il costo sociale ed economico. Come ogni altro assessore ai sociali o sindaco: «Un dramma che va dritto dentro la radice della società» dice Gianmario Bernasconi, sindaco di Azzate. «È qualcuno viene a chiedere soldi per pagare l’affitto in Comune».
Perché non si riesce a smontare un sistema dai costi sociali così alti? C’entra «la difficoltà economica degli esercenti», che spesso usano nei loro locali l’azzardo come fonte di denaro irrinunciabile, spiega il sindaco di Angera Alessandro Paladini Molgora. «Quando un Comune solo interviene per togliere le slot machines si sente accusare».
Ma la vera mancanza – per non dir complicità – è quella dello Stato. «È assurdo leggere che i governi – tutti, di diverso colore – continuano a far cassa».
Per i Comuni la sfida resta quella di intercettare e prevenire il disagio.
Per questo 37 Comuni hanno messo insieme le forze con la campagna #azzardotivinco.
Un progetto articolato, che recepisce l’esperienza maturata negli anni da alcuni Comuni. È stato presentato oggi 18 ottobre in municipio a Gallarate. «Prevenzione, formazione, coinvolgimento della comunità» gli elementi centrali, come ha spiegato l’assessore gallaratese Stefania Cribioli.
«La forza dell’idea è che ognuno per il proprio ruolo può contribuire a contrastare il dilagare del fenomeno dell’abuso» ha continuato Roberta Smaniotto, coordinatrice per l’associazione And.
Un ruolo è affidato anche alla scuola, per contrastare e prevenire anche nuove forme di spesa compulsiva: «Con i giochi on line abbiamo visto alcuni ragazzi che sono arrivati a spendere 250 euro in mezz’ora per accessori da usare nei giochi gratuiti», dice Elena Invernizzi, docente dell’Istituto comprensivo De Amicis di Castronno «Questo progetto – la chiosa di Donatella Fiorentini, responsabile del Sert della Valle Olona – è la definizione stabile di modelli di collaborazione già esistenti».
Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Renato Pacchetti di Ats Insubria, Donatella Fiorentini del Sert: «Il ruolo trattamentale non è sufficiente ad intervenire se non c’è una relazione con il territorio». E la relazione è data appunto dal coinvolgimento di scuola, esercenti, associazioni, persino aziende di trasporti (le Autolinee Varesine daranno spazi per pubblicità no-azzardo, con messaggi “né demonizzanti né terroristici”).
Alla conferenza stampa sono intervenuti molti assessori, in rappresentanza di Comuni con impegno storico (come Samarate, presente Nicoletta Alampi) o dei Comuni sede degli ambiti sociosanitari coinvolti: oltre a Gallarate e Angera, quello della Valle Olona (sindaco di Castellanza Mirella Cerini e assessore Piera Stevanazzi di Fagnano), Iolanda Capiglia di Sesto Calende.
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