La “piena veloce” del Verbano che non ha fatto danni
I livelli del Lago Maggiore e le nevicate in quota evitano il peggio. Rientra l’allarme sul Tresa
Giorni di pioggia incessante, fiumi in piena e bacini alpini pieni d’acqua. Risultato? La piena del Lago Maggiore. Nel corso del weekend il livello del Lago è infatti cresciuto molto, gonfiato da afflussi molto sostenuti. Una piena che però non sta creando danni e disagi significativi, oltre alla chiusura del ponte sulla statale 394 a Germignaga. (foto Luca Leone)
I dati della piena del Lago Maggiore
Sabato 23 novembre l’altezza del bacino era di 129 centimetri sullo zero idrometrico, un livello alto ma comunque al di sotto del limite massimo consentito in questo periodo che è di 150. Lunedì mattina, però, la rete di sensori posizionata sul bacino segnalava un livello medio che sfiora quota 190 centimetri sullo zero, con una crescita dunque di circa 60 centimetri nel corso di tre giorni.
Una piena alimentata da afflussi al lago particolarmente significativi. L’afflusso massimo registrato in questi giorni è stato di 2.062 metri cubi di acqua al secondo, dato toccato alle 14.30 di domenica. Da quel momento l’acqua in ingresso nel lago è progressivamente scesa e ora si attesta intorno ai 1.400 metri cubi, in diminuzione. Il livello del Lago comunque continua a crescere e lo farà ancora per qualche tempo perchè l’acqua erogata nel Ticino è meno di quella che continua ad entrare e si attesta intorno ai 1000 metri cubi di acqua al secondo.
Un livello molto elevato che ha portato il lago a superare la prima quota di piena, ma che comunque tiene il Verbano ancora lontano dal rischio di esondazione. I primi argini vengono infatti rotti una volta che il bacino supera i 2 metri mentre i primi allagamenti significativi vengono segnalati a quota 2,48 metri sullo zero idrometrico.
https://www.varesenews.it/2019/10/lago-maggiore-rischio-esondazione/765916/
Cosa ha “salvato” il Lago?
A “salvare” da un possibile pericolo di esondazione del fiume Tresa – ma anche dello stesso Verbano – sono stati fondamentalmente due fattori. Il primo è il livello generale dell’invaso che era come si è visto entro i limiti di guardia: l’enorme volume d’acqua dei tre affluenti principali (Toce, Tresa e Ticino) pari a 2060 metri cubi al secondo nel momento di apice trovava sfogo alla diga della Miorina, in uscita, con livelli attorno ai 990 metri cubi al secondo sempre all’apice delle precipitazioni. Vuol quindi dire che il Verbano è stato interessato da una portata d’acqua più che doppia in entrata rispetto a quanta ne usciva. Se dunque il livello fosse stato più alto sicuramente il lago sarebbe esondato, ma anche il Tresa che gettava nel momento di massimo afflusso fino a 170 metri cubi al secondo sarebbe uscito dagli argini allagando la zona del comando dei vigili del fuoco di Luino, allagamento che non si è verificato.
Un secondo elemento chiave che ha evitato il peggio è stata la neve: a fronte di 170 millimetri di pioggia caduti nell’arco di tre giorni c’è infatti da rilevare che a partire da quota 1600 la pioggia si è trasformata in fiocchi: l’acqua è così rimasta “aggrappata“ ai versanti delle montagne, senza interessare il reticolo idrico.
https://www.varesenews.it/2019/11/un-muro-neve-san-domenico/876124/
I dati meteo
Dati che nelle prossime ore comunque torneranno a scendere. La pioggia infatti non si ripresenterà almeno fino a mercoledì, permettendo al Lago Maggiore di sfogare molta dell’acqua accumulata in questi giorni.
Novembre comunque si classifica come un mese particolarmente piovoso con 384 millimetri di pioggia caduti fino a questo momento. Un dato che comunque rimane molto lontano dai record del 2004. Leggi qui le previsioni e le ultime analisi del centro geofisico prealpino.
https://www.varesenews.it/2019/11/tanta-pioggia-non-record/876262/
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