«Il ponte sul Tresa non diventi una tragedia annunciata»
Dopo il weekend di crisi dovuta all'innalzamento del fiume, il dibattito arriva in Consiglio anche sulla caserma dei vigili del fuoco
«Chiedo al sindaco e alla giunta di voler mettere in calendario, in accordo con il sindaco di Germignaga e con la comunità montana un nuovo tavolo urgente con le autorità competenti per affrontare la questione e programmare la pulizia e lo sgombero dei materiali che ostruiscono il normale deflusso delle acque perché davvero la vicenda “ponte sulla Tresa” non diventi una delle tante tragedie annunciate che da italiani siamo abituati a subire».
Lo ha chiesto a chiare lettere in apertura di seduta del consiglio comunale di Luino la consigliera Laura Frulli, commerciante nella zona del ponte sul Tresa e pure residente in uno dei punti di accesso della città già penalizzato nell’ultimo periodo dai lavori nel sottopasso ferroviario di imbocco a viale Dante.
L’ingresso di Luino dalla Valcuvia non è mai stato così tanto sotto la lente di giornali, consiglieri comunali, sindacalisti e amministratori locali e il motivo è da ricercarsi nella sommatoria di due eventi concomitanti: la chiusura del ponte sulla statale 394 e l’evacuazione – per qualche ora – della caserma dei vigili del fuoco nel corso della recente piena del fiume.
Se il primo tema è stato affrontato dal vicino di casa Marco Fazio sindaco di Germignaga nel pomeriggio, il problema della caserma dei vigili del fuoco è tornato a interessare il dibattito pubblico della città dopo le polemiche arrivate sulla stampa nei giorni scorsi.
L’opposizione ha chiesto lumi circa lo stato dell’opera della caserma: «Dove sono i soldi e a che punto è il progetto?», ha chiesto “L’altra Luino” e il consigliere Pietro Agostinelli che ha tra l’altro difeso il diritto dei sindacati di sollevare la questione legata alla sicurezza dei luoghi di lavoro dei lavoratori, e quindi anche dei vigili del fuoco.
Sul punto è alla fine intervenuto anche il sindaco Pellicini: «In merito alla caserma non solo abbiamo destinato un’area vicino alla prefettura affinché lo Stato (e non in Comune che non può farlo) costruisca la nuova caserma dei vigili del fuoco. Andremo avanti con la richiesta finché non avremo la nuova caserma, e ricordo che gli impianti dell’attuale struttura sono stati recentemente messi a norma con spese del comune sostenute in questi anni».
Il prosieguo del consiglio ha toccato poi i punti relativi agli assestamenti di cassa del bilancio e la regolazione di una vecchia convenzione risalente agli anni ‘80 fra il Comune e la proprietà di un condominio di Voldomino che si affaccia su piazza Aldo Moro.
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