Nel piccolo paese montano i soldi del “Fondo nazionale“
25 mila euro dallo Stato per aiutare le attività commerciali dei micro centri: «Li utilizzeremo per i nuovi frigoriferi»
La denuncia riguarda una preoccupazione costante per chi abita in terre marginali ma fondamentali per il presidio del territorio, materia che ha a che fare col problema demografico, e la tenuta “fisica“ dei versanti montani: si è detto di recente che se manca la cura sul monte, il problema arriverà a valle.
Così la preoccupazione emersa nei commenti per la chiusura di un’attività storica a Cuveglio ha fatto tornare a galla il punto focale legato alla continuità dei negozi di prossimità nei centri montani.
Ne abbiamo a decine, in provincia di Varese e in questi giorni, come fosse una goccia nel mare, è arrivata la notizia dell’erogazione da parte dello Stato di 25 mila euro a fondo perduto per le piccole attività commerciali di montagna, «finanziamento» – dice la legge – «di iniziative a sostegno della attività commerciali nei comuni in cui queste non siano presenti o siano carenti».
È il caso di Tronzano Lago Maggiore al confine con la Svizzera e balcone sul Verbano dove da qualche anno è presente un’unica attività commerciale (nella foto), un negozio di alimentari una volta chiamato posteria, dove si compra pane e latte e si può scambiare qualche parola per avere le ultime novità di paese, stretto fra vicoli, piccole scuole di montagna e chiese suggestive.
«Qualche anno fa era stata presentata richiesta per accedere a questo bando, che riguardava un contributo dello Stato mirato a sostenere le piccole attività commerciali – spiega Antonio Palmieri, sindaco del paese. La nostra comunità da qualche anno ha un’unica attività commerciale, un piccolo spaccio fondamentare per la vita del paese». Così qualche giorno fa è arrivata la buona notizia: i soldi sono già stati erogati. «Ora spetta al privato fare domanda per avere il finanziamento».
Queste risorse sono previste dal “Fondo nazionale integrativo per i comuni montani“ e risultano finanziabili «l’acquisto di arredamento per l’esercizio commerciale, realizzazione o partecipazione di siti e-commerce, acquisto o noleggio di strumenti per la realizzazione di un internet point, realizzazione di spazi di lavoro condivisi, realizzazione di piattaforma per servizi di “trasporto a chiamata“».
Federico Ferrari, gestore della bottega di Tronzano coglierà la palla al balzo. «Stiamo pensando a come accedere a questo finanziamento – spiega – . Non potendo utilizzare questa somma per una ristrutturazione (anche perché non siamo proprietari dell’immobile), ma pensiamo di impiegarla per rinnovare arredi o celle frigo che ci consentiranno di aumentare l’offerta dei prodotti che vendiamo, magari con l’idea di attirare clienti anche dai paesi vicini», fondamentalmente i centri che gravitano attorno a Maccagno e all’intera area di confine.
In realtà questa zona si anima di una componente turistica legata all’affitto di case vacanza o appartamenti che i proprietari mettono in affitto col sistema di AirBnb sia nel borgo, sia nella frazione di Bassano, al confine col lago Delio. Da qui passa inoltre il “Sentiero Italia“, percorso patrocinato dal Cai e che nell’ultimo periodo è stato riscoperto da molti escursionisti che qui a Tronzano, nella piccola bottega possono trovare un punto di riferimento per una sosta per provviste.
Anche altri paesi del Varesotto avevano fatto richiesta per accedere a questo fondo: realtà montane come Orino e Curiglia con Monteviasco che sotto l’albero di Natale potrebbero trovare sul conto comunale l’erogazione di questo fondo.
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