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Scuole chiuse: dubbi, domande e risposte

Dalla didattica online agli esami di Stato, dalla retribuzione del personale alle gite: la fotografia del mondo della scuola "sospeso" per la terza settimana consecutiva

scuola senza soldi banchi sedie rivoltate

Per gli studenti lombardi si prospetta la terza settimana di fila senza scuola, al di là delle regolari vacanze. Una situazione senza precedenti che genera ansia soprattutto nei genitori e nel personale che a vario titolo nella scuola ci lavora, soprattutto se in maniera precaria.
Le chat si moltiplicano e si riempiono di dubbi e di ansie cui cerchiamo in questo articolo di dare una risposta.

. Le scuole sono chiuse?
Le scuole sono effettivamente chiuse, con accesso vietato a chiunque, solo nelle “zone rosse” (nessuna ad oggi, giovedì 5 marzo, tra Varese e provincia), definite tali per le proporzioni raggiunte dal contagio dalle autorità competenti. In tutte le altre città italiane è stata invece “sospesa l’attività didattica”. Significa che insegnanti e studenti restano a casa, ma il preside, il personale amministrativo e gli ausiliari sono al loro posto nel normale orario di lavoro e possono essere contattati telefonicamente.

. Quando riprenderanno le lezioni?
La decisione presa dal governo prevede la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, dagli asili nido alle università sino a sabato 14 marzo, con le lezioni pronte a ricominciare regolarmente lunedì 16 marzo. Una possibile proroga del provvedimento sarà eventualmente valutata dalle autorità nazionali, autonomamente o su invito delle regioni i degli esperti dell’Istituto superiore di Sanità, in base all’evoluzione del contagio.

. Quando riprenderanno gite e viaggi d’istruzione?
Salvo un’eventuale prossima decisione da parte dell’autorità, per ora resta confermato lo stop fino al 15 marzo, previsto nel decreto ministeriale del 25 febbraio.

. Il personale scolastico sarà regolarmente retribuito?
Docenti, segretari e bidelli assunti stabilmente o con incarico temporaneo assegnato dall’Istituto scolastico statale saranno regolarmente retribuiti.
Il diritto alla retribuzione, anche nel periodo di sospensione delle lezioni, è valido anche per il personale delle scuole private o paritarie, ma la mancata frequenza dei bambini rischia di ripercuotersi sugli incassi derivanti dalle rette e quindi sulla liquidità a disposizione delle singole scuole. A questo proposito gli enti paritari, attraverso le loro associazioni come la Fism per le materne, hanno già richiesto l’uso di opportuni ammortizzatori per garantire al personale il compenso dovuto senza mettere in crisi le singole scuole.
Da valutare caso per caso, in base al contratto di ciascuno, la situazione del personale di cooperativa (in servizio in molte scuole ad esempio come ausilio agli insegnanti di sostegno o per i servizi parascolastici).

ASILI NIDO E MATERNE

La frequenza di nidi e materne non è obbligatoria per i bambini.
Per quanto riguarda le strutture pubbliche alcune amministrazioni comunali stanno valutando la possibilità di ridurre i costi fissi delle rette per sostenere le famiglie costrette a trovare soluzioni alternative per affidare i figli a persone di fiducia durante la chiusura degli asili.

SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE

. L’anno scolastico sarà valido?
Già nei giorni scorsi la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha escluso di allungare l’anno e ha decretato la validità dell’anno scolastico anche in deroga ai 200 giorni minimi di lezione stabiliti per legge. Quindi non è prevista la riduzione delle vacanze estive o pasquali.

. La didattica online è obbligatoria?
Anche se vivamente consigliata dalle istituzioni a diversi livelli, la didattica online non è obbligatoria né per i docenti (a meno che non sia l’Istituto di appartenenza a deliberarlo), né per gli studenti, perché non tutti a casa dispongono di supporti o connessione adeguati.
La maggior parte delle scuole superiori e anche molte scuole medie ed elementari lombarde, in questi giorni hanno attivato, con modalità differenti, strumenti di didattica a distanza (qui le iniziative del Miur e anche il materiale raccolto dal Comune di Varese sul portale “La scuola a casa tua”) che sfruttano le tecnologie digitali. Dalle video lezioni ai compiti assegnati via WhatsApp alle piattaforme che permettono ai docenti di tenere la loro lezione da casa, collegati a una webcam e di “vedere” come in una videochat o videochiamata di gruppo i propri studenti collegati.

. Riusciranno gli studenti a terminare il programma scolastico?
Già da anni il Ministero dell’Istruzione ha abbandonato la vecchia formula dei programmi scolastici promuovendo al suo posto delle indicazioni nazionali (per il ciclo primario e anche per l’istruzione superiore). In questo quadro ogni docente è libero di creare, ed eventualmente modificare in corsa come più ritiene opportuno, i percorsi necessari per raggiungere gli obbiettivi di competenza.

. Cosa è previsto per le prove Invalsi?
Lo svolgimento delle prove Invalsi, anche di quelle valide per l’ammissione all’esame di maturità previste per il mese di marzo, è sospeso. L’Istituto di valutazione è pronto a varare un nuovo calendario.

. Gli esami di Stato (terza media e maturità) saranno rinviati?
Ad oggi il regolare svolgimento degli esami rimane confermato. Ma la ministra Azzolina ha anticipato che, nel caso in cui la sospensione dovesse prolungarsi oltre la scadenza del 15 marzo, sarà valutato un non meglio definito «piano di emergenza».

UNIVERSITÀ

. Le università sono chiuse?
Si ferma sino al 15 marzo anche la didattica nelle Università che possono però ricorrere a lezioni online e Mooc.
Regolarmente attivi invece gli altri servizi dedicati agli studenti e le attività di ricerca. Rinviate le sessioni d’esame e di laurea di questo periodo (fatta salva la facoltà di ogni Ateneo di abilitare discussioni di laurea via Skype o a distanza).

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Pubblicato il 05 Marzo 2020
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