Scavi in via Marconi, affiorano nuovi reperti della civiltà di Golasecca
Importante scoperta durante i lavori in un piccolo cantiere della città. Ritrovati i resti di una sepoltura dell'età del Ferro
Da un cantiere in città un nuovo ritrovamento archeologico. Accade a Sesto Calende dove, nel corso dei controlli pianificati dalla Soprintendenza nelle aree ad “alto rischio archeologico”, un piccolo intervento edilizio, in via Marconi ha messo in luce una sepoltura dell’età del Ferro della più conosciuta cultura di Golasecca.
Nei primi giorni di marzo la Soprintendenza Archeologica in collaborazione col Civico Museo Archeologico ha indagato due fosse di circa 60 centimetri di diametro poste a breve distanza l’una dall’altra: la prima foderata da alcuni ciottoli e con una pietra pianeggiante posta sul fondo, conteneva un’urna – decorata ad incisione con i più tipici “denti di lupo” – con i resti cremati del defunto sui quali era stato collocato, come ultimo gesto simbolico, un piccolo bicchiere.
L’urna era stata quindi chiusa all’imboccatura da una ciotola capovolta di cui sono stati recuperati diversi frammenti ceramici. Alcuni dei caratteri strutturali e tipologici delle ceramiche consentono di ipotizzare una prima datazione della sepoltura alla seconda metà dell’VIII sec. a.C.
Il secondo pozzetto conteneva in abbondante terra di rogo una pietra pianeggiante su cui era stata collocata diritta una coppa; caratteristiche che inducono a interpretare questa seconda entità come una sorta di pozzetto destinato a contenere delle offerte in relazione e stretto legame con la vicina tomba secondo una ritualità che risulta particolarmente interessante perché, se confermata, ancora poco documentata. Solo con il completo restauro dei materiali e delle analisi che potranno essere condotte sui resti cremati e sulle terre di rogo si potrà avere un più preciso quadro di attribuzione cronologica e paleoantropologica.
Durante le operazioni erano presenti anche il sindaco Giovanni Buzzi e il vicesindaco Edoardo Favaron.
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