Lezioni in ordine sparso: la scuola fatica a trovare continuità
Le difficoltà che sta vivendo il sistema sono evidenti e il dirigente Carcano ammette che ci sono situazioni molto differenti. Le indicazioni del Ministero, però, sono chiare e tutti dovrebbero allinearsi
« L’emergenza sanitaria che l’Italia sta attraversando ha reso necessari, nell’arco di pochi giorni, provvedimenti che richiedono al al Dirigente scolastico, nell’ambito del più ampio esercizio delle sue prerogative, di “attivare per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”. …
La didattica a distanza, in queste difficili settimane, ha avuto e ha due significati. Da un lato, sollecita l’intera comunità educante, nel novero delle responsabilità professionali e, prima ancora, etiche di ciascuno, a continuare a perseguire il compito sociale e formativo del “fare scuola”, ma “non a scuola” e del fare, per l’appunto, “comunità”. Mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza, combatte il rischio di isolamento e di demotivazione. …
Dall’altro lato, è essenziale non interrompere il percorso di apprendimento…».
La lettera scritta dal capo dipartimento del Miur e indirizzata a tutti i dirigenti scolastici e territoriali è datata 17 marzo, quasi un mese dopo l’inizio del difficilissimo periodo che tutta la nazione sta attraversando. A oggi, però, la situazione della didattica a distanza è ancora in chiaro scuro: « Questa emergenza ha colto molti impreparati – ammette il dirigente dell’Ufficio scolastico varesino Giuseppe Carcano – c’erano istituti che avevano già avviato proprie sperimentazioni mentre altri sono stati colti di sorpresa. Ora la situazione sta diventando più strutturata, con buona volontà di tutti. Anche per i dirigenti non è facile coordinare tutta l’attività in modalità da remoto. In questo momento occorre remare tutti dalla stessa parte e portare avanti il compito della scuola che è quella di formare. Poi ci sono segnalazioni di ragazzi sovraccarichi di compiti e altri che non stanno facendo molto».
Inventarsi lezioni on line ha costretto molti professori a reinventare il proprio modo di fare didattica. C’è poi un problema legato all’infrastruttura: non tutti possono avere un sistema di connessione efficace per aprire l’aula virtuale: « So che si sta muovendo qualcosa sul territorio ma, al momento, non ci sono indicazioni per chi ha difficoltà tecnologiche» commenta Carcano.
La fotografia della provincia è complessa: anche nella stessa classe del medesimo istituto si hanno notizie di atteggiamenti diversi. Da casa si notano le differenze tra figli chi troppo e chi nulla: « Trovo assurdo – scrive una madre – che un liceo linguistico inizi le lezioni alle 11 del mattino mentre la scuola media di mia figlia e la scuola elementare di mia nipote garantiscono 5 ore di lezione al giorno dalle 9 alla 1 per 5 giorni alla settimana. Mi chiedo come sia possibile non avere nel primo anno del liceo linguistico la sacrosanta possibilità di parlare inglese francese tedesco e di avere la garanzia delle lezioni delle altre materie che sono imprescindibili dovute e doverose».
«Dopo 4 settimane di coronavirus – commenta P. R. – la scuola primaria classe 5a , non ha ancora effettuato lezioni via internet con le maestre. In questo modo i nostri figli , non hanno una proficua continuità delle attività che devono essere esplicate dalla scuola. Vi esorto, al più presto, di effettuare(via zoom, skype o altri strumenti che sono gratuiti) lezioni via internet.
Il ministero ha indicato che tutte le attività scolastische si devono effettuare tramite strumenti informatici.
Con mio sommo dispiacere, ho riscontrato che questa mancanza nega il DIRITTO allo studio a tutti i bambini».
Segnalazioni indicative di un sistema che ancora non ha reagito come richiesto dal Ministero per affrontare una crisi di cui non si vede ancora la fine: « Si naviga a vista perché al momento non si sa ancora quando e come ripartirà questo anno scolastico – spiega ancora Carcano – I docenti sono chiamati a riprendere la scuola e a verificare che gli studenti stiano imparando. Si chiamano verifiche formative».
I dirigenti scolastici, secondo quanto previsto dal Dpcm dell’8 marzo 2020 , attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza, con particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.
Da questa sezione è possibile accedere a: strumenti di cooperazione, scambio di buone pratiche e gemellaggi fra scuole, webinar di formazione, contenuti multimediali per lo studio, piattaforme certificate, anche ai sensi delle norme di tutela della privacy, per la didattica a distanza.
I collegamenti delle varie sezioni di questa pagina consentono di raggiungere ed utilizzare a titolo totalmente gratuito le piattaforme e gli strumenti messi a disposizione delle istituzioni scolastiche grazie a specifici Protocolli siglati dal Ministero.
Tutti coloro che vogliono supportare le scuole possono farlo aderendo alle due call pubblicate dal Ministero lo scorso venerdì che contengono anche i parametri tecnici necessari.
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