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“Troppi dubbi sul 5G“ a Luino Comitato e interrogazione

In una interrogazione si chiedono “Chiarimenti riguardo l'eventuale adozione“ del sistema di trasmissione dati di ultima generazione

Avarie

“Diteci se a Luino arriverà il 5G“.  Il nuovo sistema di trasmissione dati è al centro di una interrogazione inoltrata al Consiglio comunale da un neonato comitato capeggiato da Gianfranco Cipriano (già attivista Cinquestelle) nel quale si chiede all’amministrazione comunale “di essere edotti in merito ad eventuali ingaggi da parte di qualsivoglia compagnia telefonica al fine di installare sul territorio comunale antenne dedicate all’utilizzo della sopracitata tecnologia“.

E “che si proceda sin da subito ad una adeguata e capillare informazione alla cittadinanza sui vantaggi e sui rischi dell’applicazione del sistema di comunicazione senza fili noto come 5G; che in tale processo informativo venga inclusa l’organizzazione di un contraddittorio pubblico fra esperti di opposte opinioni nel quale le cittadine e i cittadini del Comune di Luino possano indicare un
nominativo di propria fiducia; che si portino a conoscenza della cittadinanza la situazione presente e le intenzioni future dell’amministrazione uscente riguardante il tema oggetto della presente”.

Perché tutte queste richieste? A sostegno di questa presa di posizione nel testo della interrogazione si fa riferimento al fatto che “un centinaio di Comuni italiani hanno rifiutato, per votazione dei loro Consigli Comunali, l’applicazione del sistema 5G nei propri territori. Per inciso, significativo il fatto che la città di Bruxelles, sede delle istituzioni europee che promuovono detta tecnologia, abbia deliberato il rifiuto a tempo indeterminato di tale applicazione sul proprio territorio in nome
della salute dei propri cittadini“.

Inoltre secondo il comitato “ questo tipo di radiazioni non è stato ancora adeguatamente indagato per quanto riguarda i suoi effetti biologici di breve, medio e lungo periodo. Questo tipo di radiazioni penetra oltre le pareti delle case, come pure supera la pelle addentrandosi nel corpo per alcuni millimetri e pertanto agisce, 24 ore su 24, su tutti gli abitanti, indipendentemente dalla loro volontà“.

Nella premessa alla base del documento su cui viene chiesto un parere all’amministrazione viene citata una rilevazione di un istituto scientifico: “Studi recenti di prestigiosi Istituti di Ricerca indipendenti , quali l’Istituto Ramazzini di Bologna, hanno rilevato come i campi elettromagnetici 3G e 4G oggi impiegati nella comunicazione tramite i telefoni cellulari, abbiano effetti cancerogeni, in particolare sul cervello ma anche su altri organi e agiscano negativamente anche sulla fertilità“.

Pubblicato il 07 Aprile 2020
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