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Immuni, in arrivo l’app per tenere sotto controllo la diffusione dei contagi

L'installazione è su base volontaria: per essere utile dovrà essere attiva sugli smartphone di almeno il 60% degli italiani

Con la “Fase 2” dell’emergenza sanitaria alle porte, ovvero il periodo in cui, dopo il lockdown, si potrà tornare gradualmente alla normalità, l’obiettivo principale sarà avere sotto controllo al massimo la diffusione dei contagi. A questo proposito, si sta parlando molto in un’applicazione per smartphone in grado di dare un apporto alla lotta al virus.

L’app si chiamerà ‘Immuni‘, è prodotta da Bending Moon ed è stata selezionata tra circa trecento proposte, dopo la decisione della task force governativa di procedere; funzionerà tramite tecnologia Bluetooth e sarà scaricata su base volontaria.

L’app è composta da due parti: la prima rileva la vicinanza tra due smartphone -tramite Bluetooth- nell’ordine di un metro e conserva sul dispositivo una lista di codici identificativi anonimi di tutti i dispositivi a cui è stato vicino; quando un cittadino effettua un test per coronavirus, tramite un codice può caricare i propri dati, e a quel punto il server calcola il rischio di esposizione all’infezione, generando una lista di utenti a rischio, ai quali arriverebbe una notifica. Oltre a questo sistema, sarà presente anche una sorta di questionario sulla salute degli utenti che, se aggiornato, darà un quadro più completo sulla situazione sanitaria dei cittadini coinvolti.

Per essere uno strumento utile, l’app dovrà essere attiva sugli smartphone di almeno il 60% degli italiani. Oggi non è ancora stato sperimentata, né sono state scelte le regioni in cui la sperimentazione avverrà, ma fa già discutere: la prima preoccupazione degli italiani sembra essere quella relativa alla privacy. A questo proposito, ‘Immuni’ è stata progettata secondo i criteri della Commissione Europea per la realizzazione dell’app, e quindi secondo requisiti come la temporaneità dell’utilizzo, il rispetto della normativa europea sulla privacy e la preferenza di una tecnologia Bluetooth, diversa dalle più invasive geolocalizzazioni. Inoltre, l’app non traccerà gli spostamenti dei cittadini, ma registrerà soltanto i contatti tra dispositivi, il tutto in forma anonima e con l’utilizzo di codici.

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Pubblicato il 19 Aprile 2020
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