“Servono regole per i camping, abbiamo le forze per riaprire in sicurezza”
La provincia di Varese conta 15 campeggi, tutti ancora chiusi. Favaron (Faita): "Siamo l'anima del turismo sui laghi, non possiamo essere considerati una categoria di serie B"
I cancelli dei campeggi sono ancora chiusi ma i gestori sono pronti a ripartire. Mancano però regole chiare per un settore che in Italia, con le sue 2600 strutture, gioca un ruolo chiave nel rilancio del turismo.
L’appello affinché si intervenga al più presto per programmare una pronta riapertura dei camping e villaggi turistici arriva dalla provincia di Varese. A lanciare un “Sos” per il settore è Edoardo Favaron, presidente regionale di Faita, Federcamping Lombardia e vicesindaco di Sesto Calende.
«Chiediamo al Governo innanzi tutto di essere presi in considerazione – spiega Favaron -, cosa che ancora non è avvenuta, basti pensare che nei provvedimenti della Presidenza del Consiglio non veniamo nemmeno citati. Eppure siamo tutt’altro che una fetta irrilevante del settore. Come categoria ci siamo “riuniti virtualmente” e abbiamo già preparato un documento con le proposte per una ripartenza in sicurezza che invieremo alla Presidenza del consiglio con la richiesta di avere indicazioni precise entro il 18 di maggio».
«I gestori delle strutture non si arrendono, hanno le competenze e la forza per riaprire garantendo la sicurezza degli ospiti che, ne siamo consapevoli, resta comunque la priorità – continua Favaron – ma occorre anche capire come uscire da questa crisi. Ingressi separati? Accessi ai servizi presidiati? Dispositivi di protezione? Siamo pronti ad adeguarci ma innanzi tutto occorre permettere ai turisti di raggiungerci con delle regole specifiche. In questo modo potremo iniziare a lavorare almeno con i turisti “domestici”, penso ad esempio ai visitatori abituali che arrivano dalle province vicine: Milano, Novara, Como».
Il presidente regionale non nasconde che sulla stagione in arrivo ci siano grandi preoccupazioni: «Se devo fare previsioni per i mesi di giugno, luglio e agosto sono pessimista. Chi si sposterà? Penso ai lavoratori che hanno dovuto utilizzare le ferie nelle scorse settimane e che quindi d’estate non potranno muoversi o a chi non lo farà per timore. E chi è interessato a raggiungerci non lo può fare perché ancora non si sa se e quando potremo riaprire. Per questo motivo è ancora più importante avere regole chiare che disciplinino la possibilità di ripartire, tanto quanto gli alberghi e le altre strutture ricettive».
In provincia di Varese i campeggi sono 15, il più grande è il Città di Angera, sulle rive del Lago Maggiore, che con i suoi centomila metri quadrati è tra i più estesi d’Italia. Sesto ne conta due, diverse poi sono le strutture sui piccoli laghi e lungo la sponda lombarda del Verbano. «La disponibilità di accoglienza turistica sul territorio da parte dei camping è molto più consistente di quella alberghiera – conclude Favaron – per questo è impensabile che ancora non si sia pensato a una regolamentazione specifica. Tutto il turismo dei laghi, da noi ma anche in altre zone come sul Garda, vive di camping, non possiamo essere considerati una categoria di serie B”.
L’inchiesta di VerbanoNews sul turismo:
Facciamo sognare i turisti, anche se per ora non possono partire
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