Il senatore Alfieri all’assemblea Pd dell’area laghi sud
La gestione dell'emergenza Covid e le prospettive sul futuro dell'Italia e della Regione al centro dell'incontro di giovedì sera
Soddisfazione per l’accordo con l’Unione Europea e per la gestione generale dell’epidemia, qualche autocritica e la consapevolezza di dover agire in fretta e in modo efficiente. È questo il quadro emerso dall’assemblea dell’area omogenea laghi sud del Partito Democratico che si è svolta nella serata di giovedì 28 maggio. Tra i partecipanti anche il senatore Alessandro Alfieri, il consigliere regionale Samuele Astuti e il segretario provinciale del Pd Giovanni Corbo.
Il picco dell’epidemia è stato ormai superato, ma i suoi effetti sul mondo produttivo continuano a farsi sentire. «Le aziende che hanno riaperto – commenta il senatore Alfieri – stanno già per esaurire gli ordini che aveva in carico e ora rischiano di chiudere nuovamente. Abbiamo semplificato le pratiche per la richiesta dei prestiti per le aziende. Puntiamo a un modello incentrato molto sulle autocertificazioni, in modo da ridurre la documentazione che gli imprenditori devono presentare per accedervi. Questo però renderà necessario l’aumento dei controlli per rilevare le irregolarità e punirle».
«Dobbiamo prendere atto – ha continuato poi alfieri – delle riflessioni nate con l’emergenza Covid per ripensare il sistema Italia. È necessaria una riforma seria dello smartworking, in modo che non aggravi le differenze di genere nel mondo del lavoro, ma è importante anche investire nella prevenzione sanitaria e sostenere l’economia verde. I soldi che arriveranno al nostro paese grazie all’accordo con l’Ue sono un’occasione importante che non deve essere sprecata. Dobbiamo decidere come spendere questi soldi al meglio e stanziarli velocemente».
«Sembra – commenta Giovanni Corbo – che l’idea di economia che abbiamo sempre conosciuto si stia dissolvendo. Lo Stato è diventato fondamentale. Il rapporto tra pubblico e privato deve essere approfondito per stabilire nuovamente dove tracciare i confini tra uno e l’altro».
Complessa anche la questione scuola. «In questo ambito – afferma Alfieri – è necessaria maggiore chiarezza. Bisogna decidere e far sapere con precisione quando i bambini potranno tornare in aula e quali saranno le precauzioni da adottare».
A tutto questo si aggiunge anche il problema della riapertura delle frontiere. «Sono al lavoro personalmente – spiega il senatore – per garantire nuovamente la libera circolazione delle persone negli altri paesi. È un compito delicato, reso ancora più difficile dai commenti di alcuni presidenti di regione che dichiarano di non volere i lombardi sul loro territorio. Se gli italiani stessi affermano queste cose, perché il governo di una nazione straniera dovrebbe decidere di riaprire le sue frontiere con noi?».
Nelle ultime settimane la situazione politica si è fatta più tesa anche in Lombardia, con l’istituzione della commissione d’inchiesta da parte dell’opposizione e, ultimamente, con l’elezione di Patrizia Baffi alla presidenza della commissione stessa grazie solamente ai voti della maggioranza a guida Lega.
«Si tratta di uno strappo istituzionale grave – commenta il consigliere regionale Pd Samuele Astuti -, che getta ancora più ombre sulla trasparenza della gestione dell’emergenza da parte della maggioranza. Stiamo valutando l’idea di abbandonare questa commissione e di formarne una parallela».
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