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La sostenibilità aumenta la competitività nel territorio transfrontaliero

Presentati i risultati della ricerca condotta dall'università Bocconi e dalla Supsi in Canton Ticino e nelle province di Como e Lecco

Generico 2018

Sono stati presentati i risultati della ricerca condotta dal Centro Green dell’Università Bocconi e da Supsi Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana), partner di Progetto Smart, il cui obiettivo è comprendere ed attivare l’adeguamento di strategie e processi che integrino la sostenibilità.

La ricerca ha avuto come focus la dimensione della sostenibilità per rilevare se e come le imprese del territorio transfrontaliero – Como, Lecco e Ticino – fanno della sostenibilità un fattore di competitività.

Obiettivo della ricerca e di Progetto Smart è la caratterizzazione del territorio transfrontaliero come area produttiva che fa della sostenibilità di impresa un elemento distintivo e di vantaggio competitivo.

Sono state analizzate 525 imprese appartenenti a 14 settori merceologici in Canton Ticino, 354 (di 8 settori merceologici) nel territorio di Como e Lecco, sulla base di 73 rapporti di sostenibilità in Canton Ticino e 25
nel territorio di Como-Lecco, con un set di 40 indicatori comuni integrati da specifici parametri per meglio indagare le specificità dal lato italiano e quello svizzero.

I risultati della ricerca, in breve

L’immagine che si evince dai dati raccolti è quella di un territorio transfrontaliero diverso per storia, cultura, contesto economico.

La diversità deve essere vista come ricchezza. La competitività nel prossimo futuro infatti riguarderà i territori e la capacità di esprimere al meglio la loro vocazione e di valorizzarne il potenziale, in una logica condivisa tra gli stakeholder; tema che diventa ancor più di attualità in questo momento storico.

Rispetto al tema della sostenibilità, pur partendo da problematiche economiche, sociali e ambientali con diversi tratti comuni e da un contesto imprenditoriale sensibile al tema e ben radicato nelle comunità̀ in cui opera, l’impressione è quella di una sostanziale differenza tra le imprese che hanno già compreso quanto la sostenibilità si configuri come fattore di competitività e quante invece hanno appena avviato il processo.

A questo proposito assume ancor più valore l’impatto di iniziative quali Progetto Smart: la competitività del prossimo futuro deve essere accompagnata in modo da permettere alle imprese di acquisire una nuova mentalità che integri la sostenibilità a livello strategico e come modalità di azione quotidiana.

Dagli esami dei rapporti di sostenibilità (73 in Canton Ticino e 25 nel territorio di Como-Lecco) emerge che il territorio ticinese ha promosso con maggior efficacia il tema della sostenibilità in questi anni, probabilmente anche grazie alla spinta delle autorità cantonali, degli scelte degli istituti di credito che guardano all’impegno in responsabilità delle imprese quale fattore di maggior garanzia e al lavoro svolto dalle associazioni di categoria.

In Italia, dove la dimensione delle imprese è media o piccola, lo strumento bilancio di sostenibilità è meno diffuso, mentre sono presenti strumenti quali i Sistemi di Gestione Ambientale (ISO 14001) o certificazioni ambientali di settore, riconosciuti nei bandi pubblici e che hanno appeal presso i consumatori finali. Le molteplici buone pratiche riscontrate in imprese di settori e dimensioni differenti in Italia sono un segnale positivo ed evidenziano l’esigenza di un approccio più organico al tema.

Per quanto riguarda l’utilizzo di certificazioni, di indicatori che fanno parte di linee guida o di altri modelli internazionali, non appaiono differenze sostanziali tra il campione italiano e quello svizzero.
Per quanto riguarda il Ticino, il 60% dei rapporti analizzati riporta le certificazioni ottenute dall’impresa. Per quanto riguarda le province di Como e Lecco, invece, il 96% dei rapporti indica le certificazioni ottenute.

Per quanto riguarda i rapporti con il mercato, in questo ambito uno dei temi più̀ rilevanti è sicuramente rappresentato dalla catena di fornitura: il rispetto dei diritti umani viene citato nel 52% dei rapporti in Ticino e nel 76% dei rapporti italiani. Anche le norme anticorruzione vengono segnalate nel 62% dei rapporti ticinesi e nel 76% di quelli italiani. L’88% dei rapporti ticinesi e il 92% dei rapporti italiani inoltre sottolinea l’impegno nella creazione di prodotti sostenibili. Importante sottolineare che il 27% dei rapporti svizzeri e il 76% degli italiani fa riferimento anche all’economia circolare. Il 67% dei ticinesi e il 76% degli italiani infine sottolinea l’impegno alla protezione dei consumatori.

In merito ai rapporti con i collaboratori, si nota che il 96% in Svizzera e il 100% in Italia attua progetti di formazione, mentre l’88% in Svizzera e il 96% in Italia si occupa della salute e della sicurezza dei propri collaboratori, già prima quindi dell’esplodere dell’emergenza sanitaria COVID-19.

Sotto l’aspetto dei rapporti con la comunità, l’analisi dei rapporti di sostenibilità̀ ha evidenziato che in Ticino l’88% delle imprese dichiara di effettuare donazioni o sponsorizzazioni a favore di eventi sportivi o culturali di carattere locale (e spesso anche lungo la catena di fornitura). Un secondo aspetto che viene citato nel 75% dei rapporti del campione ticinese riguarda il supporto alle attività̀ di formazione. Anche nei rapporti delle province di Como e Lecco l’adesione ai progetti per la comunità̀ è presente nel 96% dei rapporti analizzati.

In merito ai temi ambientali la ricerca vede gli sforzi delle aziende concentrarsi prevalentemente in cinque ambiti: il consumo energetico, le emissioni di CO2, il consumo di materiali, la gestione
dei rifiuti e i consumi idrici.

Le conclusioni della ricerca

“Se la sostenibilità si configura come un fattore di competitività per le imprese e per i territori, è necessario definire una strategia per la promozione e lo sviluppo del tema in tempi brevi. Un elemento che può favorire l’accelerazione di questo processo è la creazione di una rete di collaborazioni e di sinergie che permetta ad ogni attore di contribuire secondo i suoi mezzi e rispetto al suo ruolo”.

“La necessità di modificare l’attuale modello economico, secondo parametri che tengano maggiormente in conto un utilizzo sostenibile delle risorse sia a livello economico che sociale e una tutela del capitale territoriale, comporta la capacità di utilizzare strumenti e processi innovativi. Si rende quindi necessario intensificare lo scambio di esperienze, la formazione, l’utilizzo di strumenti di misurazione condivisibili per promuovere una crescita complessiva dei territori di riferimento. Il progetto Smart attraverso l’analisi della situazione nelle province di Como e Lecco e nel Cantone Ticino, ha messo in evidenzia le potenzialità di un tessuto imprenditoriale attento e sensibile ma bisognoso di tutti i supporti necessari per affrontare queste nuove sfide”.

“L’identificazione di una strada comune da percorrere e di obiettivi da condividere vuole essere un’opportunità per adottare un approccio non più basato solo su singole eccellenze ma su un impegno collettivo più articolato e complesso ma forse necessario per evitare una dispersione di tempo e di risorse che non è più sostenibile”.

(Citazioni tratte dal Progetto di ricerca “La sostenibilità come fattore di competitività nel territorio transfrontaliero”)

Pubblicato il 09 Giugno 2020
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