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“Chiediamo solo di lavorare“, la protesta degli esercenti di Luino per il plateatico

Le lamentele per la lentezza degli uffici, che rispondono: “Le richieste vanno valutate secondo le disposizioni, ci vuole tempo”

Avarie

«Chiediamo solo di lavorare. Passano i giorni, le settimane, mentre negli altri posti permessi e spazi vengono occupati senza problemi da tavolini sedie e ombrelloni, qui non si vede l’ombra di permessi o responsabili incaricati che aiutano Noi commercianti, danneggiati da oltre tre mesi di chiusura e locali vuoti causa covid.»

La protesta arriva da un lettore che chiede discrezione e anonimato ma che solleva ciò che da molti suoi colleghi esercenti viene vissuto come un ostacolo per la ripresa, vale a dire il permesso per ‘occupazione del plateatico, lo spazio esterno ai locali che hanno un volume interno limitato dalle misure anti covi e sperano così di poter sopperire la carenza di affari facendo accomodare i clienti all’esterno (nella foto, occupazione di plateatico in una calle a Venezia).

«Nessuno si preoccupa che tu possa avere un piccolo spazio esterno per poter compensare i posti tolti all’interno – spiega infatti l’esercente – . Probabile lo scarso interesse perchè debbano cederlo a prezzo politico o gratis. Serve una risposta subito positiva o negativa in maniera si possa organizzarsi per allestire lo spazio esterno e non promettere soltanto, che a breve si dia una risposta».

La possibilità di sfruttare il plateatico era stata formalizzata da un avviso ai pubblici esercenti del 3 giugno scorso che spiegava le procedure per la richiesta del plateatico da parte degli esercenti, stabilendo le modalità e i tempi per una prima tranche di misure, entro il 12 giugno (le altre richieste verranno “processate“ in un secondo momento).

«Le richieste al Comune sono arrivate e sono una dozzina e ci stiamo lavorando», spiegano dagli uffici, dove spiegano che le tempistiche riguardano pratiche del tutto nuove che vanno a sommarsi ad altre situazioni legate all’emergenza covi, dal momento che il settore si occupa di territorio, attività produttive e turismo. Ma per evadere queste domande, spiegano sempre da Palazzo, occorrerà pazientare ancora, «dopo i sopralluoghi della polizia locale occorre la valutazione finale che arriverà entro pochi giorni e non è detto che tutte le proposte potranno venir accolte».

La documentazione da presentare agli uffici unitamente alla domanda prevedeva diversi specifici dettagli: dalla foto aerea o planimetria dei luoghi agli arredi e le attrezzature impiegate per l’occupazione.

Da un lato insomma ci sono le richieste degli esercenti di poter rispondere in ogni modo alla flessione degli affari per via delle chiusure dettate dal confinamento per covid nel mezzo della stagione turistica già parecchio difficile, ma dall’altro gli uffici devono analizzare le richieste e confrontarle con le disposizioni che la legge prevede per assicurare le giuste garanzie in termini di sicurezza e normativa sanitaria.

Pubblicato il 01 Luglio 2020
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