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Nido comunale, Sesto 2030 chiede chiarezza

Il gruppo di opposizione chiede all'amministrazione risposte più precise ai bisogni delle famiglie

nido sesto calende

Sesto 2030 chiede chiarezza e risposte sul servizio dell’asilo nido comunale in vista della ripartenza. “I genitori – scrive il gruppo di minoranza in una nota – stanno iniziando a ricevere le prime timide indicazioni sull’organizzazione dei servizi che verranno erogati dal nido comunale “Piccolo Principe”. Ad esempio, dal sondaggio appena fatto pervenire ai genitori sulle fasce orarie gradite, si evince che la permanenza complessiva all’interno della struttura sarà al massimo di 7 ore giornaliere. Ora, se nella maggioranza dei casi l’orario lavorativo giornaliero è di 8 ore, come possono i genitori conciliare l’indispensabile attività lavorativa con l’affidamento dei piccoli all’asilo nido?”

“Diventa naturale far notare all’Amministrazione – sottolinea Sesto 2030 – che i famosi tavoli di lavoro per l’istruzione, da noi proposti e convalidati all’unanimità dal Consiglio Comunale in giugno, se fossero stati effettivamente attivati con modalità certe e concrete, avrebbero dovuto dare risposte anche a queste domande, che con l’approssimarsi di settembre continuano a rimanere senza risposte. In queste settimane estive, a più riprese e con varie modalità, abbiamo provato a collaborare e a “stimolare” l’Amministrazione e gli Assessori competenti in materia, per poter convocare i tavoli nella ricerca di soluzioni condivise. La risposta è sempre stata la stessa “mancano le linee guida dal Ministero” (che sono comunque state pubblicate il 3 agosto scorso, seguite dall’ordinanza di regione Lombardia, ndr). Queste linee guida “mancanti”, attese a Sesto Calende come i Comandamenti dati a Mosè sul Monte Sinai, sembra non abbiano scoraggiato comuni limitrofi, come Somma Lombardo e Vergiate, nel costruire una pianificazione più certa è più aderente alle problematiche lavorative dei genitori”.

“All’Amministrazione consigliamo, dato che il tempo necessario per dare risposte tramite tavoli di lavoro sembra essere scaduto, almeno di provare a prendere spunto da realtà vicine a noi che son riuscite nonostante tutto a dare un quadro più esaustivo rispetto alla riapertura dei nidi”.

Pubblicato il 17 Agosto 2020
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