Da Curiglia non si arriva, neppure dal bosco. E tutta la Val Veddasca conta i danni
Situazione ancora a rischio, vietato anche il transito sui sentieri a monte. Una frana blocca il valico verso la Svizzera, a Cadero cimitero travolto dal fango. E c'è ancora un disperso
Non ci si muove da Curiglia con Monteviasco: farlo, anche attraverso i boschi che sovrastano la frana lungo la sp6 è pericoloso e per questo alla fine di una lunga giornata di passione il sindaco Nora Sahnane ha emesso un’ordinanza che vieta di transitare sui sentieri a monte dello smottamento.
Il sindaco è preoccupato e ha fatto presente la situazione alla prefettura, anche alla luce di due fattori importanti per i 180 residenti: l’aspetto sanitario e quello lavorativo. «Domani è in programma una video conferenza con tutti gli enti interessati da quella che per Curiglia è una vera e propria emergenza. Dobbiamo definire al più presto un sistema almeno per il passaggio pedonale e per l’approvvigionamento di medicinali, ma anche garantire la possibilità ai residenti di raggiungere il posto di lavoro. Qui sono presenti alcune attività legate all’edilizia che hanno maestranze e mezzi che ad oggi sono bloccati, con un danno economico notevole per la nostra comunità già provata come tutti dal periodo Covid che stiamo attraversando», ha spiegato il sindaco.
Il 118 ha garantito pieno supporto sanitario “h24“ grazie all’elisoccorso che è in grado di atterrare in paese. Domenica mattina si è tenuto un sopralluogo per verificare la possibilità di gettare un ponte Bailey – una costruzione nata come pronto impiego nei teatri di guerra – , ma per farlo è necessario il benestare dei geologi. La Provincia, ente su cui ricade la manutenzione della strada si è attivata già dalla giornata di sabato e il consigliere Alberto Barcaro ha attivato i contatti con l’assessore regionale Pietro Foroni: «Cerchiamo un finanziamento regionale di somma urgenza di 100 mila euro, stiamo facendo di tutto per ripristinare i collegamenti nel più breve tempo possibile».
Sempre nel pomeriggio di domenica il sindaco di Curiglia ha attivato il “Coc”, il centro operativo comunale approntato nel vicino comune di Dumenza, dove verranno quantificati pure i danni che l’ondata di maltempo ha causato in paese.
E di conta dei danni parla anche il sindaco dell’altro Comune pesantemente colpito dal maltempo, Fabio Passera di Maccagno con Pino e Veddasca. «La sp5 è stata ripristinata anche se arrivati a Biegno non si può andare in Svizzera per via di una frana, quindi il confine di stato non è raggiungibile dalla Veddasca. Sul Giona già da ieri sera siamo intervenuti per liberare tronchi e garantire il ripristino della sezione idraulica», spiega il sindaco che parla di una «miriade di interventi sul territorio», come la chiusura della strada che porta all’accesso della piattaforma ecologica, proprio sulle rive del fiume mentre sempre a Biegno sono state evacuate per precauzione due abitazioni.
A Cadero migliaia di metri cubi di detriti sono scesi dal bosco sulla sp 5 e da lì hanno invaso il cimitero, ricoprendolo di detriti. «Uno spettacolo che fa accapponare la pelle. La conta dei danni è partita e sarà davvero onerosa, parliamo di parecchie centinaia di migliaia di euro. In questo momento mi sento di ringraziare chi ci ha dato una mano, i tantissimi cittadini che hanno spalato fango qui a Maccagno e hanno pulito negozi e attività».
Rimane, dopo il lungo weekend di acqua, fango e disperazione – per le ricerche dell’escursionista comasco ancora in corso e che riprenderanno lunedì mattina – i tanti interrogativi sulla vera priorità di questo territorio tanto meraviglioso quanto fragile e che rimane ferito profondamente: gli operatori non lo dicono ufficialmente, ma per il ripristino della viabilità a Curiglia con Monteviasco potrebbero volerci mesi per un territorio già in crisi anche sul piano turistico – vera risorsa – per via della funivia per Monteviasco ancora ferma dopo anni.
L’unica via ad ora percorribile – a piedi – per uscire dal paese è la strada Piero-Lozzo, un tracciato di alcuni chilometri che presenta numerose criticità ma che potrebbe tornare utile in questo frangente per rompere l’isolamento di queste comunità.
Non va infine dimenticato il dato più drammatico: da sabato alle 11 c’è una persona dispersa, travolta da un torrente in zona Lago Delio (le ricerche sono state sospese alle 19 di domenica, riprendono lunedì mattina).
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