Quantcast

Muta, forza e coraggio, “così ha trovato la ragazza morta nel lago a ferragosto“

Da Lampedusa al Lago Maggiore per un lavoro difficile e prezioso: la ricerca in acqua dei dispersi. Parla un militare della “nostra“ Guardia Costiera

varie

“Se quest’acqua di lago, fosse acqua di mare…“. Chissà se il sergente Antonino Boscarino (nella foto( avrà mai pensato tra sé e sé questa strofa cantata da Francesco De Gregori. Altro lago (la canzone è “il cuoco di Salò”, che è sul Garda), altro periodo: qui siamo ai giorni nostri, alla fine dell’estate e di una missione che con settembre archivierà la tredicesima sortita della Guardia Costiera sul Lago Maggiore, e non agli ultimi atti di una dittatura.

Ma c’è comunque assonanza fra queste due suggestioni, perché anche sul Garda la Guardia Costiera è operativa con delle unità, anzi fu proprio sul principale lago interno del Paese – un piccolo mare nella sua parte più estesa – che per primo, anni fa, ospitò i marinai. Ma non è una “vacanza“, come molti potrebbero pensare: il lavoro svolto sui laghi è duro, impegnativo.

E quest’anno alla chiamata – «l’interpello» – ha risposto anche l’unità del sergente Boscarino, in forza alla Guardia Costiera di Palermo, arrivato sul Lago Maggiore (nella base di Solcio, a Lesa) per un compito ben preciso: soccorrere le persone in acqua. Non è cosa da tutti, operazione “ordinaria“, poiché questo militare di 36 anni dal fisico longilineo ma incredibilmente robusto e adattabile alle profondità del mare svolge un compito molto delicato, quello del soccorritore marittimo.

«Ho operato a Lampedusa, in mare aperto sulle nostre unità navali per salvare migranti in mare, e purtroppo recuperare anche i corpi», ha spiegato il sergente dalla sua divisa bianca, sull’attenti, rispondendo alla richiesta di presentazione dell’ammiraglio Nicola Carlone, di Genova.

Un lavoro duro anche quello di lago perché, come da più parti è stato sottolineato si tratta di acque che presentano parecchie insidie, in alcuni casi anche più pericolose del mare: la consistenza delle acqua, la veloce scomparsa dei raggi solari per via di una folta vegetazione subacquea e l’impossibilità di vedere i fondali.

Proprio nell’estate che è agli sgoccioli sulla sponda lombarda del Verbano si sono verificate tre disgrazie, almeno due da imputarsi alla disattenzione dei bagnanti: persone che si sono gettate in acqua senza saper nuotare: leggerezza che è costata a vita a due giovani donne.

Una delle quali, proprio alla vigilia di ferragosto venne individuata in profondità nelle spiagge di Leggiuno.

Il corpo è stato trovato e riportato in superficie proprio dal sergente Antonino Boscarino, che a Lampedusa come sul nostro lago mette a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. Il militare, grazie alle sue eccezionali qualità natatorie ha nuotato in apnea fino alla profondità di 6 metri, dove di solito si opera con le bombole.

«Oggi lo vedete così, nella divisa d’ordinanza. Ma di solito vive nella muta, proprio come il “Guardiano“ del film con Kevin Costner: in quel caso la figura è quello dell’aerosoccorritore, che si getta dall’elicottero nel mare. I nostri ragazzi si lanciano dalle motovedette con maschera, boccaglio e molto coraggio», ha spiegato l’ammiraglio, complimentandosi per il lavoro del sergente Antonino Boscarino da Palermo.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
Un giornale è come un amico, non sempre sei tu a sceglierlo ma una volta che c’è ti sarà fedele. Ogni giorno leali verso le idee di tutti, sostenete il nostro lavoro.
Pubblicato il 18 Settembre 2020
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore