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15 novembre 1943, sul monte San Martino la prima battaglia della Resistenza

Commemorata, a ranghi ridotti per le limitazioni Covid, la prima battaglia dei patrioti al Nord, condotta dai militari del "Gruppo Cinque Giornate" contro le Ss e i fascisti

Commemorazione battaglia san Martino 2020 Cuveglio

Una cerimonia a ranghi ridotti, come ormai da diversi mesi: così – tra Cuveglio e la cima del monte – anche in questo anomalo 2020 è stata ricordata la battaglia del San Martino, una delle prime vere battaglie della Resistenza all’occupazione nazifacista.

La battaglia è stata combattuta tra il 15 e il 18 novembre 1943 sul massiccio sopra la Valcuvia. Qui si era insediato il “Gruppo Militare Cinque Giornate Monte di San Martino”, formazione strettamente militare comandata dal colonnello dei bersaglieri Carlo Croce. Rimasto fedele al giuramento e al legittimo governo italiano, Croce concentrò sul monte circa 150 soldati, intenzionato a “combattere i tedeschi fino alla loro cacciata dall’Italia”.

L’attacco iniziò il 15 novembre, dopo un rastrellamento di ostaggi in Valcuvia: i tedeschi contavano su quattro Compagnie di SS-Polizei (reggimento specializzato in guerra antipartigiana e impegnata negli anni precedenti in orrendi massacri di ebrei in Bielorussia), oltre a fascisti collaborazionisti della Rsi e unità della Zollgrenzschutz (Polizia di Frontiera).

Gli scontri furono piuttosto violenti, perché i militari-partigiani erano ben posizionati, e durarono due giorni: i patrioti ebbero 38 morti, i tedeschi e i fascisti una decina. Molti partigiani – tra cui il comandante – riuscirono comunque a sganciarsi e a proseguire la lotta nei mesi successivi.

Generica 2020
La SS Polizei e la Zollgrenzschutz catturano alcuni patrioti che cercavano di fuggire dall’accerchiamento. La battaglia del San Martino è tra le poche ben documentate da fotografie: quelle tedesche e anche quelle scattate ai partigiani dal celebre fotografo Federico Patellani, nei giorni precedenti, a Cugliate Fabiasco

Sul piano militare fu una sconfitta, ma l’azione ebbe un grande valore simbolico e insegnò che non si poteva resistere ai tedeschi in campo aperto e che bisognava invece passare alla guerriglia.

Al termine della battaglia i tedeschi fecero anche saltare in aria la chiesetta sulla cima del monte, poi ricostruita e divenuta simbolo di quella eroica, prima battaglia.

Commemorazione battaglia san Martino 2020 Cuveglio

E proprio fino alla chiesetta avvolta nelle nubi basse è salita una delegazione per un momento di commemorazione.
La cerimonia principale si è invece tenuta al monumento davanti al municipio di Cuveglio, alla presenza della presidente dell’Anpi provinciale Ester De Tomasi, dei sindaci di Cuveglio Francesco Paglia e di Duno Marco Dolce, del presidente della Provincia di Varese Emanuele Antonelli, del presidente della Comunità Montana Valli del Verbano Simone Castoldi. Presente anche un trombettiere dei bersaglieri, in ricordo del “fante piumato” Carlo Croce.

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Pubblicato il 15 Novembre 2020
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