Tolomeo (Cgil Varese): “Stop ai treni dalla svizzera decisione ricade sulle spalle dei frontalieri italiani”
Preoccupa ed allarma anche la Cgil lo stop, da parte delle Ferrovie Federali Svizzere, dei treni transnazionali a partire da giovedì 10 dicembre
Preoccupa ed allarma lo stop, da parte delle Ferrovie Federali Svizzere, dei treni transnazionali a partire da giovedì 10 dicembre. Una risposta data, a quanto specificano le stesse Ferrovie elvetiche, alle misure di sicurezza contenute dal Dpcm del governo italiano.
«Una scelta che consideriamo grave, e che certamente provoca un danno alle migliaia di frontalieri italiani che ogni giorno attraversano il confine per lavorare», interviene Roberta Tolomeo, responsabile Dipartimento Frontalieri della Cgil di Varese. La decisione dello stop dei treni è una decisione presa in piena emergenza sanitaria, ma che non pare mostrare alcun rapporto con una risposta organica alla pandemia.
«La scelta di bloccare i treni transnazionali – continua Tolomeo –, non potendo garantire misurazione della temperatura corporea e adeguato distanziamento sociale, ci lascia alquanto dubbiosi circa la capacità di rappresentare una risposta efficace e risolutiva nei confronti dell’emergenza coronavirus, come invece la grave situazione sanitaria dei Cantoni di confine richiederebbe».
«Al contrario – rimarca la dirigente della Cgil di Varese – non abbiamo il minimo dubbio sul fatto che questo stop improvviso andrà a ricadere sulle spalle di lavoratori italiani che contribuiscono ogni giorno al sistema economico e sociale elvetico. Pensiamo ai tanti infermieri professionali italiani che prestano servizio in ospedali e cliniche svizzere e, più in generale, a tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori che partendo dalle regioni italiane confinarie creano valore aggiunto nelle innumerevoli aziende operanti in Svizzera».
Una soluzione tempestiva si impone, capace di sbloccare la situazione: «È necessario un ripensamento da parte delle Ferrovie Federali Svizzere – conclude Tolomeo -. Così come è indispensabile un’azione congiunta di tutte le istituzioni nazionali e locali italiane per superare questo stop e sia restituita ai lavoratori frontalieri la possibilità di utilizzare nuovamente uno strumento indispensabile per raggiungere il posto di lavoro».
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