Cinquanta vaccinazioni: all’ospedale di Varese è partita la campagna contro il Covid
Parte dall'ospedale di varese, il più colpito dalla seconda ondata pandemica, la campagna vaccinale in provincia. Nel corso della cerimonia l'invito ad accogliere l'invito alla vaccinazione e a non abbassare ancora la guardia
Una giornata storica, l’inizio della fine di un incubo iniziato un anno fa.
Oggi all’Ospedale di Circolo di Varese sono stati somministrati i primi vaccini anticovid a cinquanta esponenti della sanità locale.
Medici, infermieri, OSS, personale amministrativo dell’ASST Sette Laghi hanno accolto con entusiasmo la possibilità di ricevere il farmaco tra i primi in Italia.
Tra i nomi più noti, il Prof. Paolo Grossi, Direttore delle Malattie Infettive e Tropicali di Varese, il Prof. Francesco Dentali, Direttore del Dipartimento di Medicina interna dell’ASST Sette Laghi, e il Prof. Fabrizio Maggi, virologo a capo della Microbiologia del Circolo.
tante anche le personalità del mondo della medicina coinvolte: il Dott. Marco Cambielli, Presidente dell’Ordine dei Medici di Varese, il Dott. Aurelio Filippini, Presidente dell’Ordine degli Infermieri varesino, il Prof. Angelo Tagliabue, Magnifico rettore dell’Università dell’Insubria, e il Prof. Giulio Carcano, Presidente della Scuola di Specializzazione dello stesso Ateneo.
«L’orgoglio di essere protagonisti in questo momento si fonde con l’orgoglio di essere riusciti a far fronte, proprio in queste ultime settimane, ad un’emergenza senza pari con ordine ed efficacia – ha detto il Direttore Generale, Gianni Bonelli, introducendo la breve cerimonia che ha anticipato le vaccinazioni – Un orgoglio che deve essere condiviso da tutto il nostro personale, 5mila persone che all’unisono, ognuna nel proprio ruolo, hanno dimostrato un tale professionalità da essere un modello, quello che sulla stampa è stato definito il ‘modello Varese’. Oggi, Regione Lombardia ci attribuisce l’onore di essere tra i primi a ricevere e somministrare questo farmaco. Noi lo riceviamo con riconoscenza e con responsabilità. Lo dobbiamo a tutti coloro che hanno dato il massimo per assistere i pazienti, ai pazienti stessi, ai più di 2.200 pazienti affetti da covid che abbiamo ricoverato negli ultimi due mesi e a tutti gli altri. E a quelli per i quali i nostri sforzi sono stati vani, e ai loro cari, che hanno trascorso queste feste con un lutto nel cuore. Per tutti loro, per tutti noi, siamo pronti a fare, ancora una volta, del nostro meglio!».
«Questa giornata segna il momento della ripartenza dopo un anno terribile, – ha sottolineato il Prof. Angelo Tagliabue, Rettore dell’Università dell’Insubria – durante il quale l’università ha fatto la sua parte, come dimostrano gli importanti contributi offerti dal punto di vista della ricerca, della formazione e della partecipazione dei nostri docenti all’attività assistenziale».
«E’ una giornata storica – ha aggiunto il Sindaco di Varese, Davide Galimberti – oggi inizia un cammino. Abbiamo lavorato tutti insieme in sinergia, territorio, aziende, istituzioni. Dobbiamo lottare perché non ci sia spazio per le posizioni negazioniste. Così il percorso verso la ripresa sarà più rapido».
«Auguri perché è ancora un tempo di festa – ha sottolineato l’Assessore Regionale Raffaele Cattaneo – e ricordiamo chi non c’è l’ha fatta. Concentriamici sui segni di speranza, a partire dall’impegno delle istituzioni europee e nazionali insieme. Questa non è un’occasione per dividersi, ma per fare squadra. A breve arriveranno 306.000 dosi per tutti gli operatori sanitari. Ci è chiesto un gesto di responsabilità: vacciniamoci tutti»!
«Oggi è una bella giornata – ha dichiarato Emanuele Monti, Presidente Commissione Sanità del Consiglio Regionale – perché la seconda ondata ha colpito innanzitutto Varese. In questi vaccini c’e molta Lombardia, ricerca, scienza, industria farmaceutica. Grazie agli operatori dell’emergenza urgenza».
«Oggi si conclude un percorso europeo – è stata la conclusione del Dott. Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea – la Lombardia è stata la regione europea più colpita ma è finalmente arrivata la svolta!».
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