In streaming, a sorpesa o a domicilio: l’inventiva per salvare la Gioeubia 2021
Difficile pensare a grandi assembramenti intorno al falò, indipendentemente da quale sarà il "colore" assegnato alla Lombardia all'ultimo giovedì di gennaio. Non mancano però creatività e inventiva, per non rinunciare al momento collettivo
È una tradizione sentita, a cui si fa fatica a rinunciare: parliamo della Gioeubia, il tradizionale rogo benaugurante di fine inverno. Eppure quest’anno, con il Covid di mezzo, è davvero difficile pensare al ritrovo intorno al falò, ai piatti di risotto o di polenta che passano di mano in mano, allo stringersi insieme per combattere il freddo pensando alla primavera che un giorno tornerà.
La questione ovviamente è ben presente a chi organizza questo momento così sentito, che cade all’ultimo giovedì di gennaio, quindi quest’anno il 28: «Stiamo pensando seriamente di farla in streaming, per evitare assembramenti e insieme per mantenere la tradizione» dice Vittorio Pizzolato, della Pro Loco di Gallarate. L’idea è dunque di allestire comunque il fantoccio da bruciare con il falò, «all’oratorio di Arnate». Però di farlo “a porte chiuse”, per evitare assembramenti. «In ogni caso non sarà il Covid a fermare la tradizione».
A Varese il falò di Sant’Antonio (rogo benaugurante con più spirito religioso ma simile significato simbolico) si terrà ma sarà probabilmente realizzato come “flash mob”, a sorpresa, per evitare assembramenti. A Saronno si lavora per assicurare la devozione nella chiesetta di Sant’Antonio nella prima periferia della città, ma il falò di Sant’Antonio è annullato, così come le altre iniziative. La preoccupazione che il rogo – anche se formalmente non aperto al pubblico – attragga troppe persone è condivisa anche in altre località: anche a Busto Arsizio si sta ancora discutendo se e come tenere il falò e come gestire gli altri aspetti, posto che la tradizionale risottata è fuori discussione in piazza, per quest’anno. A Busto i falò sono solitamente numerosi e quindi si porrà anche il tema di vigilare su possibili assembramenti (le gioeubie invece sarebbero esposte in piazza).
A Somma Lombardo la decisione è già stata presa: la Gioeubia (di solito curata dallo Sci Club 88) sarà rinviata, mentre ancora si deve definire esattamente il programma della festa di Sant’Agnese, che ricorre il 21 gennaio ed è accompagnata anche dal fuoco della “passera di Sant’Agnese” (anche il falò religioso dovrebbe essere rinviato). Ancora tutto da definire anche a Cardano al Campo, dove Pro Loco guidata da Milena Melato e amministrazione si stanno ancora confrontando. Qualche altra Pro Loco sta pensando almeno a trasmettere in streaming il video di una edizione passata: un giovedì sera tutti a casa, ma sentendosi uniti nello spirito.
In alcune località, comunque, si sta affrontando anche la questione con molta creatività. «Partendo dal presupposto che non si possa fare, per assembramenti – dicono dalla attivissima Pro Loco di Lonate Pozzolo – Stiamo pensando ad un kit con un “minifantoccio” simbolico da bruciare a casa». Idea originale, che potrebbe concretizzarsi ad esempio in una candela di cera con l’immagine della gioeubia. «Stiamo poi organizzandoci per la consegna a domicilio del il tradizionale “Cinin” (la cena tipica, con fagiolini dell’occhio e salamini, ndr), così come abbiamo fatto già in occasione della festa di Sant’Ambrogio, con discreto successo».
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