La slavina al Devero che ha spazzato via le vite di Erica e Lorenzo
Erica Mosca, la farmacista di Samarate, assieme al compagno Lorenzo Landenna hanno perso la vita durante un'escursione sulle montagne ossolane
La tragedia che di minuto in minuto arrivava sempre più vicina: dalle punte sommerse di neve del Devero fino alle porte di casa. Nomi e cognomi che prima rimbalzano per divenire realtà in una domenica pomeriggio che ha lasciato senza parole la comunità di Samarate che perde uno dei suoi punti fermi, la farmacista del paese Erica Mosca e il suo compagno Lorenzo Landenna.
Erica era un’istituzione a Samarate dove gestiva la farmacia di famiglia che mandava avanti con forza, piglio e passione dimostrata coi fatti: non si faceva mettere sotto nemmeno dai rapinatori, che dopo un colpo nella scorsa primavera vennero inseguiti per strada proprio da Erica. Una donna conosciuta e appassionata della vita che sublimava con sport, soprattutto invernali, specialmente con gli sci ai piedi per godersi panorami mozzafiato.
Proprio come quelli che si sarebbe gustata nel weekend in montagna: era partita assieme al compagno per una scampagnata che prevedeva l’approdo dall’Alpe Devero all’Alpe Crampiolo percorrendo uno dei tre sentieri, forse il più pericoloso e che è stato fatale per il distacco di una slavina che ha travolto i due sci alpinisti senza lasciar loro scampo.
Il compagno Lorenzo Landenna era originario di Milano, ma da tempo era samaratese d’adozione. Mentre samaratese Doc era Erica Mosca: «Sono sconvolto, ci ho parlato venerdì pomeriggio», dice il sindaco Enrico Puricelli. «Era una grande appassionata di montagna, esperta, una sportiva, sempre riconoscibile nella sua divisa di verde brillante. Una persona speciale»
Nel 2015 aveva avuto anche una breve esperienza amministrativa, candidata in una lista a sostegno del sindaco Tarantino. «Aveva poi voluto fare la presidente della commissione Mondo Animale», seguendo un’altra sua passione (che era una parte anche del lavoro, perché la farmacia vendeva anche prodotti veterinari).
Dopo quella breve esperienza aveva lasciato la politica, ma era rimasta attentissima alla sua comunità. Anche per competenza professionale aveva avuto un grande ruolo quest’anno, nella difficile fase di pandemia: «Saliva spesso qui in municipio a portare mascherine e altro materiale, è stata generosa anche in termini economici, a sostegno del fondo per le persone in difficoltà».
Instancabile nel volontariato, si era associata anche a “Parte Tutto Da Noi”, gruppo informale (nato da azienda e rappresentanza sindacale della Quanta System) che è impegnato nella cura dei boschi ma ha contribuito anche ad attività solidali in fase di pandemia.
La tragedia ha ricordato a Samarate anche un’altra perdita dolorosa in montagna, quella della giovaneErika Giorgetti, morta quest’estate sul Rothorn.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.