Una raccolta firme per la Collina San Michele di Laveno Mombello
La sezione di Legambiente Valcuvia e Valli del Luinese ha fatto ricorso al Tar contro i lavori di costruzione sulla collina. In un post di Facebook annuncia una raccolta firme
Una raccolta firme per fermare i lavori sulla Collina San Michele di Laveno Mombello. Continua la battaglia di Legambiente Valcuvia e Valli del Luinese che presto chiederà il sostegno dei cittadini per continuare a mantenere l’attenzione su una questione già sottolineata in più occasioni.
Ecco il comunicato dell’associazione ambientalista, pubblicato anche sulla loro pagina Facebook:
“Il circolo Legambiente Valcuvia e Valli del Luinese è protagonista ormai da due anni nella difesa, anche attraverso un ricorso presso il Tar Lombardia, della collina San Michele nella zona sotto la via alla Torre, dove una società immobiliare intende costruire delle palazzine. Al di là delle vicende complesse che si sono susseguite nel tempo e di cui abbiamo dato conto più volte, il circolo Legambiente si oppone all’intenzione per due motivi fondamentali:
1. perché pienamente d’accordo con il decreto ministeriale del 1961 che cita “…la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché oltre a formare dei quadri naturali di non comune bellezza panoramica, offre dei punti di vista accessibili al pubblico dai quali si può godere la magnifica visuale del Lago Maggiore, delle Isole Borromeo, e della costa piemontese a cui fa sfondo il Monte Rosa, il Mottarone e lo Zeda”;
2. perché contrario ad un ulteriore consumo di suolo quando da anni la popolazione non cresce ed esistono aree dismesse abbandonate ed edifici fatiscenti che potrebbero trovare nuova vita. Ecco il significato di questa raccolta firme che chiediamo alla cittadinanza di sostenere. E’ necessario oggi più che mai tenere desta l’attenzione sulla vicenda non ancora conclusa e spronare l’Amministrazione Comunale a modificare il Piano di Governo del Territorio (PGT), che, anche nella vicina area panoramica di circa mq 24.987 a sud est della località Parco Castello (attualmente sede dell’istituto scolastico Galilei) prevede circa 23.000 mc di cemento – quasi un mc ogni mq di superficie – con altezze che possono raggiungere gli 11,00 mt, praticamente 4 piani”.
E continua: “La continua cementificazione ci priva delle qualità ambientali del nostro territorio che tutti apprezzano e influisce sulla capacità del suolo di assorbire acqua, favorendo un dissesto idrogeologico estremamente pericoloso nello scenario di cambiamenti climatici nel quale si muovono le nostre vite. Un progetto di territorio avido ed individualista non può essere anche il nostro. A breve vi informeremo sulle modalità d’esecuzione della raccolta firme, continuate a seguirci su questa pagina”.
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