La Forcora due volte beffata: “Ci aspettavamo tanta gente, invece”
Sconforto fra gli addetti ai lavori per lo sforzo organizzativo fatto svanire dalle decisioni del Governo. Andò così anche un anno fa
Sotto la bufera di neve col “gatto“ per battere la pista. Il collaudo degli impianti e la cura di ogni minimo dettaglio per consentire il distanziamento.
Poi il gelo, che qui alla Forcora non è esattamente una novità ma anzi il viatico per vedere una stagione salva in extremis: «Con queste condizioni si scia almeno fino a marzo», dicevano gli addetti ai lavori.
E invece la doccia fredda è arrivata proprio domenica sera, e marzo non è più l’orizzonte temporale ultimo, ma il cerino che una volta acceso potrebbe permettere qualche discesa prima che si spenga nelle mani dei gestori, organizzati con le prenotazioni on line: venerdì sera erano già parecchie le persone che avevano opzionato la scelta dello sci pomeridiano al del mercoledì e le prenotazioni cominciavano a decollare anche per il venerdì pomeriggio e per il sabato, «meno domenica, ma manca ancora un po’ di tempo, vedremo».
E adesso? «Adesso aspettiamo nuove decisioni dall’alto. Cosa possiamo fare? Speriamo he non arrivi tropo presto la primavera almeno, e che l’inverno ci consenta di aprire un weekend o due a marzo», spiega Bruno Rossi responsabile di Funivie Lago Maggiore che oltre a gestire la bidonvia che arriva al Sasso di Ferro sopra Laveno Mombello ha in mano anche la sciovia che porta su al Cadrigna e consente discese fin giù alla Forcora tenendosi alle spalle il Lago Maggiore. Una pista molto suggestiva.
Ma non è la prima volta che la Forcora viene beffata in extremis dalle decisioni del Governo, accadde anche l’anno scorso.
«È già successo, ricordo bene, la notte fra il 7 e l’8 marzo 2020. Era un sabato e avevamo molta gente qui a sciare, sarebbe stato forse l’unico fine settimana. Poi la sera Conte decise di bloccare tutto e già la domenica gli impianti erano chiusi», spiega Rossi. Quest’anno la replica.
«Siamo partiti dopo la decisione della Regione il 10 febbraio approntando tute le misure possibili per garantire la sicurezza. Il sito per le prenotazioni era in linea già venerdì scorso con prenotazioni che continuavano ad arrivare. C’è stata addirittura gente che si è prenotata per la fine di febbraio, gente cha ha pagato e che ora dovremo rimborsare».
Un grande pasticcio, insomma, nonostante anche gli sforzi dell’amministrazione comunale per far si che tutto andasse liscio. E la domanda deve tronare alla luce anche delle difficoltà di fare impresa da queste parti (l’impianto è del Comune ma la gestione è privata): con succederà ora? «Nel 2018 siamo riuscii a sciare quasi fino a Pasqua, ai primi di aprile. Ma fece tanta neve tardi. Speriamo nel miracolo».
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