Un salto nel passato alla scoperta della chiesa di san Clemente a Caravate
L'edificio sorge su un borgo di origine romana, ma durante gli scavi sono emersi anche reperti preistorici. La storia della chiesa nell'ultimo video realizzato dall'associazione Lezedunum
Continua il tour virtuale nei luoghi più suggestivi di Leggiuno e dintorni organizzato dall’associazione storico-culturale Lezedunum. Nel terzo episodio girato da Giovanni Milani e pubblicato giovedì 18 marzo, Annalisa Motta racconta la storia della chiesa di san Clemente (a Caravate) sul monte di Sangiano.
Una storia che ha radici in un passato molto lontano. La chiesa di origine preromanica sorge su quello che si ritiene sia stato un insediamento preistorico. In una buca (la “cisterna”) sono state infatti ritrovate delle antiche punte di freccia in selce.
Negli ultimi anni la chiesa è stata al centro di scavi archeologici, ritrovamenti e ricostruzioni, ma perché tutta questa attenzione? Tutto comincia nel 1965 grazie a un turista romano, che indignato scrive alla Prealpina per denunciare le cattive condizioni della chiesetta. Il parroco, il sindaco e l’ingegnere Fantoni decidono quindi di fondare un comitato per rifare la strada di san Clemente.
Durante i lavori, però, la ruspa porta alla luce parecchi reperti nascosti sotto terra proprio nei pressi di san Clemente. Emergono così l’antico ossuario (ora conservato nella chiesetta), ma anche cocci, monete, frammenti di vetro e un muro affrescato, tutti di epoca romana. Si scoprono anche i resti di un battistero: segno che san Clemente in passato sia stato un importante centro abitato.
Quello dedicato alla chiesa di san Clemente è la terza puntata di una serie di video dedicati ai luoghi e ai monumenti più suggestivi di Leggiuno e i suoi dintorni. Il filmato si può recuperare insieme agli altri due episodi precedenti sul canale YouTube dell’associazione Lezedunum.
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