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“Amici di Nzong”, un ponte che parte da Luino e arriva in Camerun

L'associazione che lega la cittadina sul Lago Maggiore a un villaggio africano e che serve di aiuto e sostegno alle popolazioni locali

Generica 2020

Perché Nzong? Perché da quel villaggio proviene Serge Alain Noudem, Capo Tribù di Nzong.
«Per noi semplicemente “Serge”, nato a Douala (Camerun) il 05 luglio del 1972, nella grande famiglia africana», racconta Gabriella Luini, presidente dell’associazione.

Serge Noudem giunge in Italia nel 1999 per cercare lavoro ed aiutare la sua numerosa famiglia di 8 persone rimasta in Camerun. Serge riesce ad inserirsi bene in Italia, trova lavoro e crea una nuova famiglia ma il suo sogno rimane quello di fare ritorno a Nzong e aiutare il suo popolo. Il padre Jean era morto da diversi anni e il villaggio reclamava una guida.

«Un luogo in stato di abbandono e la realtà che l’attendeva era molto dura e difficile da gestire – continua Gabriella – Il fratello di Serge ha poi sposato una ragazza italiana, conosciuta all’epoca dell’Università, e la madre Gabriella con gli amici Giorgio, Silvia, Isabella, Giovanna, Lucia, Emilio, Elisabetta, il marito Romeo e molti altri ancora, decisero di istituire l’Associazione “Gli Amici di Nzong” il 22 dicembre del 2009».

Una associazione nata con lo scopo di accompagnare e sostenere lo slancio umanitario di Serge Noudem, Capo Tribù del Villaggio di Nzong , inteso a sostenere e aiutare la popolazione del suo villaggio e dei villaggi limitrofi che si trovano, anche tutt’ora, in situazioni di bisogno e di emergenza alimentare, idrica, sociale ed economica, con particolare attenzione ai settori dell’assistenza sociale e sanitaria: istruzione, formazione, promozione della cultura e dell’arte locale e tutela dei diritti civili.

Il villaggio di Nzong si trova nella parte Ovest del Camerun, nella Regione di Dschang, la popolazione del villaggio si aggira attorno ai 10.000 abitanti.

«Presenti un gran numero di bambini che già da piccoli imparano a prendersi cura dei fratellini più piccoli, mentre i loro genitori sono occupati nei campi nella raccolta di quel poco per vivere – sottolinea Gabriella – Le principali attività produttive sono quelle agropastorali. Manca tutto, dall’acqua, alla sanità, all’asilo e a strutture scolastiche adeguate. Il tasso di mortalità infantile è molto alto e imputabile a mancanza di igiene e malnutrizione. Impensabile affidare la risoluzione di questo genere di criticità al sistema sanitario locale: l’ospedale più vicino si trova a circa 10 km da Nzong, nella città di Dschang e, come spesso accade nei paesi in via di sviluppo, la sanità è completamente inaccessibile per la maggior parte della popolazione perché a pagamento».

L’analisi di tutte queste criticità ha spinto l’Associazione “Gli amici di Nzong” a muoversi su diversi fronti valutando le proprie disponibilità economiche ed umane, e condividendo con Serge ogni iniziativa.

Il primo progetto realizzato e ritenuto il più urgente è stato la costruzione di un pozzo d’acqua potabile alimentato da pannelli solari, terminato nel mese di gennaio 2011. Nello stesso periodo l’Associazione invia una “Borsa sanitaria” a favore degli abitanti di Nzong che necessitano di ricovero ospedaliero e cure mediche adeguate.

Nel 2013 nasce l’idea della costruzione di una scuola materna che possa garantire ai piccoli del villaggio oltre che la custodia in assenza dei genitori, impegnati nei campi, una sensibilizzazione all’igiene personale, assicurando loro almeno un pasto equilibrato al giorno ed un minimo di assistenza sanitaria.

Il 1 settembre del 2016 finalmente il sogno si realizza: apre la scuola materna che accoglie inizialmente 8 alunni e il 15 settembre 2016 il Ministero dell’educazione di base riconosce con un proprio decreto la creazione e l’apertura dello stabile scolastico denominato “Gruppo scolastico bilingue privato laico Les Amis de Nzong e Fondation Candia”, anche grazie al contributo della “Fondazione Marcello Candia”.

Attualmente i bambini frequentanti sono 105 (41 scuola materna e 64 scuola elementare), un grande risultato.

«Purtroppo, questo periodo di pandemia ha bloccato ogni attività e il mantenimento della scuola è stato possibile grazie alle quote di iscrizioni, al contributo del 5X1000 e alle offerte di alcuni benefattori. Inoltre, negli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019 l’Associazione è stata presente anche sul territorio di Luino offrendo gratuitamente corsi di lingua italiana per stranieri presso l’ISIS di Luino. L’Associazione si propone anche in futuro di continuare a sostenere le spese di gestione della scuola e, se le disponibilità economiche lo consentono, costruire dei muri di contenimento attorno all’edificio scolastico. Alla luce di tutto questo, Serge rappresenta una bella storia di immigrazione e integrazione culturale seguita da un rientro in patria davvero ricco di contenuti e di sviluppi futuri», conclude Gabriella.

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Pubblicato il 06 Maggio 2021
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