Disastro della funivia del Mottarone, l’inchiesta parte dalle società coinvolte
Bisogna capire chi ha responsabilità su che cosa, nella gestione e nei passaggi di rinnovo e revisione dell'impianto. Acquisite immagini e avviati gli accertamenti tecnici
Si deve chiarire la dinamica, ma anche quali siano tutte le realtà – enti e società – coinvolte a vario titolo nella gestione. Parte da qui l’inchiesta sul disastro della funivia Stresa-Mottarone, costato la vita a quattordici persone.
Il procuratore di Verbania Olimpia Bossi ha fatto il punto oggi, dopo le prime ore di indagine. Bisogna chiarire l’esatta sequenza degli eventi, che – da prime ipotesi – passerebbe da due diverse anomalie: la rottura del cavo traente e il successivo, mancato intervento del freno d’emergenza della cabina, scivolata a valle fino a impattare sul pilone appena a valle. «Il cavo si è tranciato e il sistema di freni di sicurezza non ha funzionato, perché altrimenti la cabina si sarebbe bloccata» ha detto il procuratore Bossi.
Le ipotesi di reato nell’inchiesta sul disastro della funivia Stresa-Mottarone
Il procuratore ha detto che le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo, lesioni colpose (in danno dell’unico sopravvissuto, il bimbo israeliano di 5 anni) e disastro colposo. Viene esclusa «ogni ipotesi di dolo».
Il procuratore ha spiegato che «ci sono più aziende coinvolte» nell’indagine. Il gestore dell’impianto è la società Ferrovie del Mottarone srl (il nome si rifà alla ferrovia che c’era prima della funivia, chiusa nel 1963): l’impianto fino al 2016 era di Regione Piemonte , sulla base di un accordo del 2014 doveva passare nel 2016 al Comune di Stresa.
Il sindaco di Stresa dice però che il passaggio del 2016 non è mai stato completato e quindi la funivia sarebbe ancora dell’ente regionale.
Il procuratore si è limitato, nelle dichiarazioni, a dire che il nodo della proprietà deve essere ancora chiarito.
Sono coinvolte anche le diverse società che si sono occupate nel tempo del rinnovo (2016), delle revisioni e riavvio (novembre 2020) e delle procedure di certificazione degli impianti. L’azienda Leitner – leader europeo degli impianti – ha pubblicato una cronistoria degli interventi svolti sull’impianto.
– Manutenzione e controllo delle centraline idrauliche di frenatura dei veicoli: 3 maggio 2021
– Controlli non distruttivi su tutti i componenti meccanici di sicurezza dell’impianto previsti dalla revisione quinquennale, in scadenza ad agosto 2021 sono stati anticipati dal 29 marzo all’1 aprile 2021
– Prove di funzionamento dell’intero sistema d’azionamento: 18 marzo 2021
– Lubrificazione e controlli dei rulli e delle pulegge delle stazioni: 4 e 5 marzo 2021
– Finti tagli (prova che prevede una simulazione della rottura della fune traente e conseguente attivazione del freno d’emergenza): effettuati su entrambe le vetture l’1 dicembre 2020
– Controllo periodico magnetoinduttivo delle funi traenti (e di tutte le funi dell’impianto) come da disposizione del decreto dirigenziale del Ministero dei Trasporti n.144 del 18/05/2016 (periodicità imposta una volta all’anno) con esito positivo: 5 novembre 2020
I diversi passaggi vengono messi nero su bianco da un apposito organismo ministeriale, l’Ustif, Ufficio Speciale Trasporti a Impianti fissi. Il Ministero stesso ha avviato la sua indagine tecnica parallela, come accade nel caso – ad esempio – di un incidente ferroviario.
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È stato sequestrato – insieme a tutto l’impianto – anche l’apparato di videosorveglianza della funivia, che dovrebbero però offrire solo inquadrature alle stazioni di partenza e arrivo (dovrebbe comunque fornire immagini del momento di rottura del cavo).
La Procura prevede infine di rilasciare a breve il nulla osta alla restituzione delle salme alle famiglie: non dovrebbero esserci autopsie.
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