Cosa vedere a Castelveccana, la Portofino del Lago Maggiore
"Il punto più ridente, più spettacolare e insieme più tranquillo, più intimo e più intatto di tutta la costa"
Il nome “Castelveccana” nasce nel 1928 dalla fusione dei comuni di “Castello Valtravaglia” sul lago e “Veccana” a monte. Per le sue particolarità da molti è definita “la Portofino del Lago Maggiore”.
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La località si estende tra la sponda Lombarda del Lago Maggiore e le verdi montagne che la separano dalla Valcuvia.
Il comune di Castelveccana conta circa 2000 abitanti ed è suddiviso in ben 11 frazioni: Bissaga, Caldè, Castello, Nasca, Orile, Pessina, Rasate, Ronchiano, Saltirana, San Pietro e Sarigo.
Caldè era conosciuta per la sua preziosa calce, lavorata nelle Fornaci, attive dal 1200 fino agli inizi del secolo XIX. Inoltre, annualmente, in quella piccola frazione, tra fine luglio e l’inizio di agosto, si disputa il festival “Tutto è Numero”, ovvero una manifestazione sulla cultura e sui giochi matematici.
Il promontorio che la contraddistingue, fu sede fin dall’antichità di fortificazioni e strutture difensive. Appena al di sotto della Rocca, troviamo la chiesa di Santa Veronica, edificio religioso che fonde elementi dell’architettura romanica e di quella barocca.
Questa cittadina era già abitata nell’età del ferro, come documenta ancora oggi la frazione di Sarigo, angolo rustico meglio conservato, dove vi sono svariate case di pietra. In più, si trova una chiesa romanica dedicata a San Giorgio che conserva l’abside e il campanile originali.
Nelle vicinanze, immersa nella natura, è possibile ammirare la Cascata della Froda, un salto di circa 100 metri, formata dalle acque provenienti dal monte Cuvignone. È una delle cascate più belle nell’area del varesotto.
Proseguendo sulla strada, si può raggiungere il Poggiolo di Castelveccana che offre un panorama mozzafiato. Il percorso, particolarmente impegnativo, può essere anche affrontato in bicicletta, ma solo se si è sufficientemente allenati.
Il paese è molto apprezzato dai turisti e non solo, per la sua natura incontaminata, la sua tranquillità e la possibilità di praticare diversi sport acquatici, quali l’immersione, largamente praticata nel paese per la presenza della statua del Cristo degli abissi subacquea.
Lo scrittore Piero Chiara con queste parole ha reso immortale la piazzetta di Caldé: “Il punto più ridente, più spettacolare e insieme più tranquillo, più intimo e più intatto di tutta la costa “.
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