Partigiani ed ebrei, la lotta per la vita e la libertà lungo il Naviglio e il Ticino
Una valle di pianura, nodo di passaggio: nel 1943-45 fu teatro di alcune stragi nazifasciste. Ricordate oggi dal viaggio del "ciclista della memoria", che parte proprio da qui venerdì 25 giugno
Parte dalle acque del Naviglio Grande e del Ticino il viaggio 2021 di Giovanni Bloisi, “il ciclista della Memoria”, che da anni porta avanti il ricordo della grande storia e dei suoi piccoli protagonisti, attraverso una serie di viaggi (a volte vere imprese).
Dopo alcune tappe in Ossola e Valsesia nella strana estate 2020, Bloisi inaugura ufficialmente quest’anno il grande viaggio con cui toccherà i luoghi delle stragi nazifasciste in Italia. Un progetto che durerà più anni, dalle valli alpine fino al Sud Italia.
La partenza è fissata per venerdì mattina, 25 giugno 2021: il “ciclista della memoria” partirà da Milano da Piazzale Loreto (luogo dell’eccidio dell’agosto 1944, il più grave nella città di Milano, paradossalmente messo in ombra dalla memoria dell’esposizione dei corpi di Mussolini e dei gerarchi).
Da Milano il viaggio si svolge nelle prime tappe a ridosso delle acque della valle del Ticino. Non una valle di montagna, teatro della lotta di celebrate brigate partigiane come quelle dell’Ossola o della Valsesia o della Valcamonica. Una valle di pianura – quasi un assurdo – dove la lotta partigiana era più difficile, più stretti ancora erano i rapporti con la popolazione e la necessità di cercare appoggio.
Lo ricordano in parte anche i punti che toccherà il viaggio di Bloisi: venerdì toccherà Robecco sul Naviglio, Magenta, a Boffalora farà tappa alla lapide che ricorda Ernesto Trezzi, partigiano ucciso nel 1944. Il “ciclista della Memoria” toccherà poi dopo le 14.30 Robecchetto con Induno, per rendere omaggio ai “martiri della Padregnana“, quattro partigiani trucidati sulle sponde del Naviglio, una delle storie più sentite in zona.
La tappa di venerdì si concluderà a Somma Lombardo, là dove dal Ticino nascono i canali che attraversano la Lombardia occidentale. Anche qui le acque portano la memoria: sulle rive del fiume un monumento ricorda cinque vittime indirette della furia nazifascista, morte nelle acque del Ticino mentre cercavano di passare dalla sponda piemontese a quella lombarda. Due erano fuggiaschi ebrei – il belga Jacobus Karel e l’olandese Van der Wadding Engelbregt – mentre tre erano partigiani.
Poco più a Nord, dove il Ticino si riaffaccia dal Lago Maggiore, c’è Sesto Calende: centro industriale e di restistenza anche operaia. Un cippo qui ricorda il giovane partigiano Ezio Mazzoleni (Bloisi passerà domenica alle 9). Di là del fiume, rispetto a Sesto, c’è Borgo Ticino, località martire: il 13 agosto 1944 era in corso una gara di bocce, i tedeschi e i fascisti della X Mas fucilarono tredici partecipanti alla gara, molti erano operai della Siai Marchetti di Sesto. I nzifascisti depredarono e incendiarono il paese.
L’uso terroristico delle stragi in zona è è testimoniato da un altro episodio: a Castelletto Ticino un monumento ricorda cinque patrioti portati lì dalle carceri di Arona e fucilati lungo il fiume come monito.
Il viaggio di Giovanni Bloisi è stato promosso dall’Anpi Provinciale di Milano e dall’Anpi Provinciale di Varese e ha avuto il patrocinio morale di: Anpi Regionali e Provinciali di regioni e province attraversate, Aned Nazionale, Fondazione Memoria della Deportazione, Unione Comunità Ebraiche e Comunità Ebraiche Provinciali, Istituto Parri, CDEC, Fondazione Memoriale della Shoah, Associazione Figli della Shoah, Gariwo, molte altre realtà della Memoria (associazioni, enti, istituti storici, biblioteche), Comuni visitati, gruppi ciclistici.
Per la partenza da Milano, oltre ai già citati, il viaggio ha avuto il patrocinio di: Comune di Milano, ANED Milano, Comunità Ebraica di Milano, Comitato Velodromo Vigorelli, Milano Bicycle Coalition.
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