Sveglia all’alba e lavoro in montagna: ecco la scuola dell’antincendio in Valcuvia
Si chiama “Academy Fire Training School“ e serve per formare nuovi tecnici volontari delle valli. In 27 lo scorso weekend in camerata in un rifugio del Cuvignone
Un corso vecchio stile, con notte in camerata e giornate in montagna: la sveglia è suonata all’alba perché il fuoco non ha orari e spesso i volontari sono chiamati alle ore più strane per entrare in azione sui versanti illuminati dalle fiamme.
Per questo venerdì è partito il primo fine settimana di formazione al Cuvignone, organizzato dalla comunità montana Valli del Verbano sotto l’egida della scuola superiore di protezione civile di Regione Lombardia.
Ad apprendere quello che è volontariato, ma somiglia da vicino al “mestiere“ di esperto Aib (anti incendio boschivo) c’erano 27 allievi, per la maggior parte provenienti dai paesi della comunità montana Valli del Verbano e alcuni anche dal Piambello: Valmarchirolo, Valceresio e fin su ad arrivare al confine con la Svizzera (nel dettaglio i comuni di provenienza dei volontari: Azzio 2, Brenta 1, Cassano Valcuvia 1, Cocquio Trevisago 4, Gavirate 2, Gemonio 1, Intercomunale Valcuvia 4, Intercomunale Valtravaglia 4, Laveno Mombello 1, Luino 2, Orino 1, ANA Varese 1, CM Piambello 3).
L’obiettivo della “Academy Fire Training School“ è formare personale di pronto impiego quando è necessario unire le forze per fronteggiare i roghi boschivi che negli ultimi tempi hanno dato gran filo da torcere alle nostre protezioni civili: Campo dei Fiori, Martica, Valganna e decine e decine di altri interventi minori.
«Sì, è così, ma non solo», spiega Fabio Bardelli, direttore del corso e responsabile Aib di Valli del Verbano «perché uno dei fattori chiave su cui puntiamo riguarda il grande lavoro di prevenzione che tutti i volontari, anche i nuovi, sono e saranno chiamati a svolgere».
Tradotto: c’è da conoscere il funzionamento di un modulo antincendio o saper montare una vasca in quota, imparare le tipologie di incendio e le modalità di estinzione, ma anche come costruire e mantenere una fascia tagliafuoco o saper “leggere“ il vento così come le allerte meteo.
Lezioni che sono state in parte teoriche, nella sala convegni della colonia Adamoli, nelle meravigliose radure del Cuvignone, passo crocevia fra Laveno Mombello e Cittiglio, ma anche pratiche; in particolare lo scorso fine settimana ha operato sul posto un elicottero (video) alla presenza dei direttori delle operazioni di spegnimento (i Dos) che hanno illustrato l’utilizzo di questo mezzo, le tecniche di avvicinamento e il supporto da parte dei volontari di terra.
Il prossimo fine settimana sarà il turno delle attività che hanno a che vedere con la gestione delle risorse idriche.
«È momento importante per fare gruppo, nato dalla voglia di aiutare gli altri e mettersi in gioco», ha spiegato l’assessore alla protezione civile e vice presidente della comunità montana Marco Fazio. «In questo modo tutti i volontari creano affiatamento e competenze che sul campo sono preziosissime».
Il corso ha la durata di 56 ore e prevede una presenza alle lezioni del 100%: non è possibile allontanarsi dalla zona delle operazioni per il pernottamento presso la propria abitazione ed è necessario attenersi alla lettera ai tempi e alle regole del gruppo.
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