Fiumi, borghi e ciclabili: il turismo parte in treno
L'Associazione Europea Ferrovieri e la Utp Assoutenti Italia hanno selezionato in Italia settanta stazioni ad alta valenza turistica. Sete sono nel Varesotto, tra laghi e percorsi ciclabili
Dal lago al fiume Ticino, dal Campo dei Fiori alla ciclabile della valle Olona, il turismo locale parte dal viaggio in treno. Non sono poche le stazioni ferroviarie che si prestano a fare da punto d’appoggio per la scoperta del territorio, anche nel Varesotto, dalla zona più edificata vicino a Milano su su fino al Lago Maggiore.
Al di fuori di quelle delle maggiori città, sette hanno un valore particolare. Lo certificano la Associazione Europea Ferrovieri (Association Europeenne Cheminots, sezione italiana con sede italiana a Bari) e la Utp Assoutenti Italia (sede nazionale a Milano), che «hanno selezionato in Italia settanta stazioni per la loro Alta Valenza Storica Turistica Ambientale Archeologica» spiega il generale Mario Pietrangeli, ex comandante del Genio Ferrovieri dell’Esercito, oggi residente nel Varesotto, qui nelle vesti di segretario Regionale AEC Lombardia.
Tra le settanta stazioni, «compaiono sette stazioni della provincia di Varese». Si parla della fermata Fs di Besozzo, Sesto Calende, Luino, Laveno e di quelle FerrovieNord di Gavirate, Barasso-Comerio e Castellanza.
«I sindaci delle stazioni riceveranno un importante attestato di benemerenza che custodiranno nel proprio ufficio. Le consegne dei premi avverrà nel 2022».
Gavirate, Barasso-Comerio e Besozzo sono tutte a servizio del territorio – ricco di occasioni turistiche – nella zona tra Campo dei Fiori e Lago di Varese, con le ciclabili, la palude di Biandronno, il bene archeologico dell’Isolino Virginia, senza dimenticare attrazioni meno conosciute come Villa Tatti Tallacchini o la sala storica Ignis a Comerio.
Più a Nord ci sono le stazioni Fs di Luino e Laveno, ottimo accesso al lago Maggiore, anche grazie alle linee della navigazione, e alle valli retrostanti, tra piccoli borghi montani e ciclabili di fondovalle (come quella del Margorabbia e della Valcuvia).
E le ciclabili sono motivo di richiamo per altre due stazioni premiate, quelle di Sesto Calende (Rfi) e Castellanza (FerrovieNord). Nel caso di Sesto oltre allo spettacolo del Ticino e del Lago Maggiore, grande motivo di attrazione è il percorso ciclabile che, seguendo il “fiume azzurro”, conduce giù fino al Naviglio Grande, passando da Tornavento e Nosate, e poi fino a Milano, lungo la “riviera delle delizie” caratterizzata da ricche ville tra il medioevo e l’Ottocento.
La ciclabile Ticino-Milano, nel tratto lungo il canale industriale Enel, che tocca due centrali elettriche del primo NovecentoCastellanza è invece un buon riferimento per accedere alla ciclabile dell’Olona, che si sviluppa per circa 20 km lungo il corso del fiume, tra borghi arroccati (su tutti Castiglione) e archeologia industriale in valle.
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