Nuova Marna, le opposizioni: “Ora un confronto vero sul futuro”
Sesto 2030 e Insieme per Sesto ribadiscono la loro posizione sul cantiere che sta per essere ufficialmente aperto
All’alba della cerimonia di inaugurazione del cantiere della nuova Marna di Sesto Calende, in programma nella mattina di domani, domenica 12 settembre, le opposizioni sestesi rilanciano le loro posizioni sulla grande opera che riguarda la città. L’intervento andrà a riqualificare e modificare completamente il volto di una parte importante del Comune e i lavori, attesi da tempo, sono ormai ai blocchi di partenza.
Scrive Sesto 2030: “all’invito pervenutoci dal Sindaco per l’inaugurazione del cantiere abbiamo risposto: “PRESENTI”. Questo non perché si tratti di un appello d’esame o perché approviamo l’opera per come è stata concepita ma per senso di responsabilità. Il costo dell’opera complessiva ammonta a svariati milioni di Euro e di fronte ad un investimento di tale portata l’atteggiamento deve essere responsabile e rispettoso della cittadinanza e delle istituzioni che hanno messo a disposizione i fondi. Sia chiaro, se Sesto2030 avesse potuto gestire questo investimento derivante dall’accordo di programma, non lo avrebbe fatto nello stesso modo, cioè a favore di “scatole da riempire”. Saremmo partiti dagli aspetti sociali, che sembrano essere la voce sempre più languente nell’agenda di questa amministrazione, per poi sviluppare il progetto in stretta partecipazione con la cittadinanza e le associazioni”.
“Ed è lo stesso motivo per cui siamo presenti – precisa il gruppo – siamo a due anni e mezzo dalle prossime elezioni e dunque potrebbero essere altre forze politiche ad ereditare gli edifici in costruzione. Noi quindi lavoreremo per capire quali possano essere i migliori utilizzi della nuova Sala Civica e come sfruttare le potenzialità della sede della Canoa, date le risorse e le esigenze della società CSCK. In merito alla nuova Marna siamo dell’idea che dovrà avere principalmente una funzione sociale, continuando ad essere la casa di tutti i sestesi come lo è stata per decenni la precedente. Bisognerà prestare inoltre molta attenzione ai criteri di economicità che dovranno permettere alla struttura di autofinanziarsi e mantenersi “attiva” attraverso eventi ed affini. Anche per il CSCK ci sono vari aspetti gestionali da affrontare. La partenza del cantiere in questo periodo di COVID-19, ossia in un periodo complicato per il settore edilizio, inoltre, potrebbe portare a rincari dei materiali, ritardi ed altre difficoltà aggiuntive. Il rischio di slittare oltre la data stabilita è quindi alle porte; bisognerà quindi dedicare energie per limitare al minimo i disagi, sia della società CSCK, che si trova in una sede provvisoria al Parco
Europa con varie criticità, sia della cittadinanza e associazioni, che al momento rimangono prive di un luogo storico di aggregazione, peraltro senza alternative valide. Infine una nota sull’invito ricevuto, per questo evento e non per tanti altri organizzati dall’Amministrazione: speriamo sia l’inizio di una serie di inviti per tutte le manifestazioni pubbliche di interesse di tutta la cittadinanza, perchè non dimentichiamoci che la città è di tutti i cittadini, anche quelli che hanno scelto rappresentanti che al momento siedono nei banchi della minoranza”.
Più critico invece Insieme per Sesto che da sempre contesta le logiche dell’intervento: “La nostra richiesta è di un confronto sulla gestione futura della Nuova Marna, informando sui costi di funzionamento e mantenimento, soprattutto coinvolgendo la città”.
“Con i lavori per la sicurezza del cantiere è iniziata l’opera più costosa e discussa di questi anni, criticata per la sua grandiosità, la sua collocazione sbagliata, i costi, attuali e futuri, passati dai 2,5 milioni del 2013 agli oltre 7 milioni di oggi – si legge nella nota del gruppo -. Nel momento in cui diventa urgente ragionare sulla gestione futura, capire le scelte da fare, non ci stanchiamo di ricordare gli errori di un percorso poco partecipato e che ci lascia molti problemi”.
Insieme per Sesto ha ribadito le critiche che da tempo avanza sul progetto.
Critiche che l’amministrazione ha sempre respinto e contestato a sua volta: “Per quest’opera – scrive il gruppo – si è sacrificato il recupero dell’esistente (lo storico vecchio forno vetreria, che era più grande della Marna), si è scelto il consumo di suolo e l’eliminazione di un parco pubblico; si sono svenduti a Esselunga 360 parcheggi pubblici in gestione al Comune (mentre il nuovo progetto, al netto dei posti preesistenti in piazzale Rovelli, ne realizza solo 90 in più); si è rinviato il recupero del Vecchio Forno (in teoria fino al 2030), mentre gli accordi del 2007 ne prevedevano la consegna al Comune entro l’apertura del Supermercato: sei anni fa! Si e’ tradita la promessa di un concorso di idee, un percorso partecipato perché: “decidessero i sestesi”, la proposta iniziale e’ finita nel cestino: era un progetto irrealizzabile bocciato dalla regione, con spreco di decine di migliaia di euro; si e’ adottato un ripiego, più costoso e sbagliato, con una collocazione del “grande salone” in mezzo due strade e due ferrovie: scelta infelice e molto criticata; sono triplicati i costi dell’ipotesi iniziale; costi per la collettività: non meno pesanti solo perché “paga la regione” – usata come un bancomat per ogni nuovo aumento di costo; nessun miglioramento al progetto finale, pur di fronte a tante critiche sul suo ingombro, sull’assenza di copertura verde, sulla mancanza di soluzioni per un utilizzo flessibile e frequente; nessuna ipotesi e nessuna idea: resta un mistero chi, a che condizioni e con quali costi gestirà la “nuova marna”. ricordiamo ancora i problemi di oggi: il circolo sestese è stato lasciato senza una sede, a rischio della sua stessa continuità; la palestra di arrampicata non ha avuto la promessa ricollocazione; le altre associazioni hanno dovuto “arrangiarsi”. Il Csck dovrà essere aiutato nella gestione dell’edificio e degli impianti riservati allo sport della canoa, cercando le sinergie utili a sostenere i costi. di fronte a tante situazioni della città che chiedono maggior cura, (strade, scuole e parchi pubblici, la pulizia, il decoro) e dopo anni di ritardo e non partecipazione, crea perfino imbarazzo l’idea di una “cerimonia” per l’avvio dei lavori che auspichiamo non creino troppi problemi a Sesto. Il nostro impegno sarà seguire senza pregiudizio e con grande attenzione i lavori di un’opera che sarà una risorsa e un costo, un impegno gravoso per il comune e la collettività».
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