Minacciato di licenziamento per aver segnalato problemi alla funivia del Mottarone
E' quanto ha riferito un ex dipendente agli inquirenti che indagano sulla sciagura costata la vita a 14 persone. Il fatto emerso durante le procedure al Riesame
È durante la procedura dinanzi al tribunale del Riesame di Torino che emergono altri sviluppi sulla tragedia del Mottarone costata la vita a 14 persone e al ferimento grave dell’unico sppravvissuto.
Nelle carte presentate dalla pm di Verbania Olimpia Bossi e anticipate dal Tgr Piemonte un dipenddente sarebbe stato minacciato di licenziametno dopo avere segnalato nel 2019 problemi di funzionamento della funivia del Mottarone.
L’uomo si è presentato alla polizia giudiziaria della procura di Verbania il 7 giugno e ha consegnato un file audio con alcune conversazioni. Il materiale è stato prodotto dal pm Olimpia Bossi in occasione dell’udienza, al tribunale del riesame di Torino, in cui è stato discusso il suo appello contro la scarcerazione di due degli indagati.
Intanto è terminata davanti al Tribunale del riesame di Torino la discussione dell’appello della procura di Verbania contro la decisione di scarcerare, nell’ambito dell’inchiesta sulla sciagura della funivia del Mottarone, due degli indagati, il gestore dell’impianto Luigi Nerini e il direttore di esercizio Enrico Perocchio.
Il pubblico ministero Olimpia Bossi, come riporta l’Ansa “ha insistito per l’applicazione di una misura cautelare per i reati di rimozione dolosa di cautele contro gli incidenti e omicidio colposo; la richiesta non era stata accolta dalla gip Donatella Banci Buonamici per la mancanza di gravi indizi di colpevolezza. I difensori si sono opposti. Il Tribunale del riesame si è riservato la decisione“.
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