Itinerari di spiritualità fra storia e natura per valorizzare la Veddasca
Il progetto della Pro loco di Maccagno con Pino e Veddasca ha vinto il bando "Meraviglie del Territorio" di Fondazione Comunitaria del Varesotto. Il presidente Todisco: "Siamo davvero molto contenti"
In cantiere tanti progetti per dare una nuova vita alla Valle Veddasca: ogni sua via, in cui grandi pezzi di storia e meraviglia si nascondono, sarà valorizzata, come uno scatto fotografico. Questo grazie al bando “Meraviglie del Territorio“, promosso da Fondazione Comunitaria del Varesotto, vinto dalla Pro Loco di Maccagno con Pino e Veddasca con il progetto “La Valle Sacra, Itinerari di spiritualità fra storia e natura in Valle Veddasca“.
Tra le proposte c’è quella di un concorso fotografico “La spiritualità in Valle Veddasca”, per stimolare alla visita della valle e scoprire nuovi luoghi, il tutto coinvolgendo la comunità con un mezzo accessibile a tutti (fotografia). Con una selezione dei migliori scatti partecipanti al concorso verrà poi allestita una mostra in cui gli autori delle immagini saranno invitati a raccontare la loro scelta, stimolando così un confronto fra i presenti. In questa occasione, verrà inoltre presentato il progetto di percorsi “La valle sacra”: degli itinerari che, fra storia e natura, permetteranno di scoprire la Valle in tutte le sue peculiarità e caratteristiche e di incentivare la mobilità dolce e il turismo lento.
Itinerario 1
Architettura e arte sacra – Chiese, vie crucis e cappelle votive
In più tappe e su più giornate, esperti di storia locale presenteranno aspetti storici e artistici delle numerosissime chiese e di altre costruzioni religiose presenti nella valle lungo i sentieri e le antiche mulattiere. Verrà dato particolare risalto agli artisti locali. In questi percorsi verranno coinvolti i plessi di Maccagno della scuola primaria e secondaria per realizzare degli itinerari storico/artistici sulle chiese come parte di un percorso educativo sulla storia del territorio, già attivo in collaborazione con il Comune di Maccagno con Pino e Veddasca.
Itinerario 2
Le vite dei santi – Teatro popolare
Anche questo in più tappe e su più giornate, prendendo spunto dai santi ai quali sono dedicate le chiese presenti in valle, verrà realizzata una rassegna di rappresentazioni teatrali che metteranno in scena racconti in cui vita terrena e spiritualità si uniscono. La narrazione istituzionale sui santi sarà accompagnata da racconti e leggende popolari locali legate allo stesso santo. Le storie verranno raccolte sul posto, attingendo ad archivi o recuperando la memoria degli anziani ancora residenti in valle attraverso la narrazione orale.
Itinerario 3
Lo spirito degli alberi – incontri con gli alberi
Itinerario a piedi in natura, in più tappe e su più giornate, in cui si incontreranno gli alberi che popolano la valle, entrando in contatto con loro e scoprendo la loro natura, il loro messaggio e il loro potere curativo. Gli incontri saranno condotti da esperti di naturopatia e guide escursionistiche certificate.
In ultimo, per vivere a pieno la Valle Veddasca, saranno successivamente offerti, ad artisti nazionali e/o internazionali, dei soggiorni di media-lunga durata negli ostelli presenti in valle. Questi ultimi avranno così la possibilità di immergersi completamente nella propria arte e di interpretare liberamente il tema del progetto interagendo con il territorio e la comunità locale.
«“La Valle sacra” è un progetto che intende unire differenti espressioni artistiche in un’unica connessione con il territorio e la piccola comunità che ancora lo abita – dice il presidente della Pro Loco di Maccagno con Pino e Veddasca, Michele Todisco – ed è per questo che siamo molto contenti di aver vinto e di poter iniziare».
LA STORIA
La valle Veddasca, divisa dal fiume Giona, parte dal paese di Maccagno perrisalire a Veddo, Caviggia, Piantonazzo, Garabiolo, Cadero, Campagnano, Musignano, Graglio, Armio, Lozzo, Biegno, Forcora, fino alle località di Monterecchio, Cangili e Fontane di Lozzo. Si estende per una parte anche in territorio svizzero toccando il paese di Indemini fino all’alpe di Neggia. Sul lato opposto del fiume Giona si trovano i paesi di Piero, Curiglia con Monteviasco, Viasco, Pradeccolo e Alpone. I condizionamenti geografici hanno favorito nei secoli modalità di gestione collettiva delle magre risorse disponibili, espressi sia nella perdurante e diffusa presenza di beni comuni (in primis i boschi), sia nella precoce formazione di forme sovraccomunali in grado di superare i marcati individualismi delle singole località. Il versante destro della valle, per esempio, si riunì in “comune rustico” sin dal medioevo, noto come “Universitas Vallis Vedaschae”. Le effettivamente scarse possibilità offerte da un’economia locale a base pastorale furono invece alla base di un consistente e millenario fenomeno migratorio che interessò tutti i paesi fino ai primi decenni del Novecento. Ogni uomo, già dalla giovane età, partiva in cerca di fortuna. Tre i settori di interesse per queste forme di emigrazione valliva: i cantieri edili delle principali città europee, il settore della “ristorazione” e quello “ricettivo”, l’umile mestiere del facchinaggio per le strade di Milano o nei porti del mediterraneo. Alcuni esponenti fecero fortuna, divenendo capimastro o architetti, apprezzati cuochi o celebri albergatori. Per tutti, il “ritorno in valle” fu imprescindibile, motivato da necessità d’affetti, ma anche dalla possibilità di redistribuzione delle fortune accumulate a favore dei luoghi grazie a istituzioni, a lasciti e a donazioni.
Il fenomeno spiega anche la capillare diffusione di chiese, spesso ragguardevoli per dimensioni e ricchezza decorativa, e l’alta qualità dell’edilizia diffusa nei borghi e ancora ben conservata (anche nelle sue tecniche costruttive, compresi i caratteristici tetti “in piode”, ossia in lastre di pietra) per l’isolamento della valle. Nonostante il collegamento stradale con il lago abbia ormai più di un secolo (1919) e nonostante l’incessante spopolamento, la Val Veddasca preserva integri i valori di un plurisecolare rapporto proficuo tra uomo e natura, nonché, ancora intatti, le sue distintive espressioni dialettali, i suoi culti, le sue credenze, le sue leggende e i suoi segreti.
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