La Svizzera riduce quarantena e isolamento ma conferma tutti i provvedimenti anti Covid
La strategia del Consiglio federale è quella di adottare misure che evitino il sovraccarico degli ospedali e possano al contempo salvaguardare l'economia
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Situazione critica negli ospedali svizzeri. Anche se le ospedalizzazioni in terapia intensiva sono leggermente calate negli ultimi giorni, la situazione viene ancora considerata preoccupante nella Confederazione, dove i numeri della pandemia continuano a crescere a causa della variante omicron e si registrano circa 220mila cittadini a casa in quarantena. Una preoccupazione che ha portato il Consiglio federale a prorogare fino alla fine di marzo i provvedimenti decisi il 17 dicembre 2021 contro la diffusione del coronavirus.
La decisione si accompagna alla immediata riduzione a cinque giorni della durata dell’isolamento e della quarantena. Il Consiglio ha inoltre avanzato la proposta di ridurre la validità dei certificati Covid da un anno a nove mesi.
«La pandemia continua a impegnarci – ha detto il presidente della confederazione Ignazio Cassis durante l’incontro con i giornalisti dopo la seduta del Consiglio – Il numero dei contagi non è mai stato così alto, ma forse non è l’elemento principale in questo momento. Il virus continuerà ad avere un impatto importante sulla salute pubblica».
La strategia del Consiglio federale è quella di adottare misure che evitino il sovraccarico degli ospedali e possano al contempo salvaguardare l’economia.
Da domani – 13 gennaio – dunque l’isolamento per chi è risultato positivo al virus viene ridotto da dieci a cinque giorni a condizione di non avere più sintomi da almeno 48 ore. La quarantena per chi è stato in contatto con un positivo viene ridotta a cinque giorni e sarà limitata alle persone che abitano con la persona contagiata o hanno avuto contatti stretti con chi è risultato positivo al test. Esentate dalla quarantena le persone che hanno ricevuto l’ultima dose di vaccino o sono guarite da meno di quattro mesi.
Il ministro della sanità Alain Berset ha detto che nuove misure più restrittive al momento non sono necessarie: «Non sono necessarie nuove misure. Naturalmente, l’obiettivo finale è sempre quello di evitare di sovraccaricare gli ospedali. Mi auguro che si sia alla transizione da quella che è una pandemia ad una situazione endemica».
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