I Comitati scrivono a Fontana: “Disastro Trenord, l’assessore Terzi si dimetta”
Ventitré sigle dei pendolari si rivolgono al presidente di Regione Lombardia: "Serve una correzione di rotta". Lamentano lo smantellamento del servizio, non solo per le soppressioni Covid
Il servizio ferroviario sta «degradando» sempre più e i Comitati pendolari ora chiedono «una decisa correzione di rotta». Che per le sigle dei rappresentanti dei viaggiatori delle diverse linee significa una cosa precisa: le dimissioni dell’assessore ai trasporti Claudia Maria Terzi.
La richiesta è avanzata da ventitré Comitati delle linee lombarde in una lettera inviata al presidente della Regione Attilio Fontana.
«Il Trasporto Pubblico Lombardo ed in particolare quello su ferro, di cui la programmazione e funzionamento ricadono nella piena competenza e responsabilità dell’Esecutivo Regionale, sta
conoscendo uno dei suoi più cupi periodi, degradando continuativamente ed in maniera ormai non più sostenibile» denunciano i Comitati (compresi quelli delle linee che “sconfinano” in particolare verso il Piemonte, come la Milano-Arona-Domodossola), affiancati dai Rappresentanti Regionali dei Viaggiatori Franco Aggio, Giorgio Dahò, Stefano Lorenzi, Francesco Ninno, Sara Salmoiraghi.
«Anche se la presente pandemia costituisce un ulteriore motivo di peggioramento, non ne costituisce
affatto la causa esclusiva e nemmeno la principale. Il Covid c’è per tutti ma nessuna altra azienda,
ferro o gomma che sia, è nelle stesse disastrate condizioni di Trenord, ed ovunque (anche per la
“vicina” Trenitalia) le cancellazioni dei treni rimangono ad un livello molto più basso. In particolare, il peggioramento della qualità e della quantità del servizio è in atto da anni e la pandemia costituisce quindi solo una causa di accelerazione e giustificazione del degrado».
«Anno dopo anno, le corse sono state ridotte, passando dalle 2347 corse giornaliere del 2018, alle attuali (orario in vigore dal 10 gennaio 2022) meno di 1800 corse, senza contare la riduzione della lunghezza del percorso di molte altre. A tale riduzione, vanno sommate le cancellazioni delle corse che, nei giorni scorsi, è arrivata a punte del 25%».
In un contesto in cui altre aziende di trasporto su gomma hanno percentuali minori o addirittura garantiscono quasi il 100% del servizio (come nel caso delle Autolinee Varesine, per fare un esempio).
«Larga parte di queste criticità dipendono dal fallimento del programma di assunzioni di personale, nonché dallo smantellamento dell’Unità Operativa dell’Assessorato Trasporti appositamente dedicata all’SFR. Converrà con noi che, in queste condizioni, è impossibile usare il treno, infondendo nella cittadinanza la convinzione dell’esistenza di un consapevole processo di progressivo smantellamento del Servizio Ferroviario Regionale. Il degrado della situazione ai danni dei cittadini lombardi è ormai tale da rendere necessaria una decisa correzione alla rotta che ha portato a tale disastro e a tale punizione del Popolo Lombardo, che non merita».
E la correzione di rotta, «per essere credibile», secondo i Comitati pendolari deve passare «da un cambio della guardia nella gestione del Sistema Ferroviario Regionale», vale a dire dalle dimissioni dell’assessore bergamasca Claudia Maria Terzi, «che riteniamo largamente responsabile del disastro, attuando scelte politiche e gestionali inadeguate e sottraendosi sistematicamente al confronto con i Rappresentanti degli Utenti».
«I problemi del trasporto pubblico non si limitano alla parte ferroviaria. Anche nella gomma, ugualmente di competenza regionale ma demandata alle province e comuni capoluogo tramite le Agenzie del TPL, c’è una situazione diffusa di difficoltà che richiede un impegno specifico sul quale l’Assessorato è stato assente».
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