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Leggiuno, il consigliere Introini: “Manca il servizio di Polizia Locale, quali soluzioni?”

Il consigliere comunale presenta un'interrogazione relativa al servizio, chiedendo al sindaco Giovanni Parmigiani di intervenire e risolvere il problema

polizia locale

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il consigliere comunale di minoranza Stefano Introini ha inoltrato ai quotidiani, indirizzata al sindaco di Leggiuno, Giovanni Parmigiani per chiedere spiegazioni circa la mancanza del servizio di Polizia Locale (foto di repertorio).

Carissimo Sindaco,
come consigliere comunale sono vivamente preoccupato circa il perdurare della mancanza del servizio di Polizia Locale a Leggiuno; sul sito dell’Unione Leggiuno è stato cancellato e quindi scuole, presidi alla sosta, ai parcheggi e tutte le incombenze che ricadono su un servizio importante come quello della PL diciamo che sono “fuori portata radar”.

Fermo restando le affascinanti teorie contemporanee sul “caos”, sull’autogestione dei luoghi e beni comuni insomma fermo restando la questione culturale sottesa al concetto stesso di spazio pubblico, qui siamo ad un passo dall’anarchia urbana dove si sa che anche la resilienza, se male interpretata, agevola la legge del più prepotente: non vorrei che per far spostare un parcheggio selvaggio davanti all’ingresso ci vedremo costretti a disturbare le Forze dell’Ordine statali che sappiamo in ben altri compiti impegnati. Poi c’è anche una questione di immagine: tanto si parla di sicurezza tanto ci si prodiga nel garantire la sorveglianza nelle nostre strade anche a deterrente di purtroppo ancora frequenti furti e restiamo senza vigili? Ma poi è di questi giorni la notizia balzata alle cronache nazionali di quel paesino rimasto senza Vigili perché non vaccinati; qui siamo senza vigili per aver preso una scelta forse di pancia senza pensare alle conseguenze e ad un piano “B”: sarebbe complicato per Leggiuno spiegare come mai siamo senza servizio di PL.

Propongo 1) di approntare una convenzione ponte a termine di qualche mese con Laveno, con la stessa Unione;
2) di istituire un comitato tecnico amministrativo (tanto successo ha avuto quello sul COVID, CTS) che con quattro regole di ingaggio ci suggerisca un ventaglio di proposte con costi /benefici. 3) di convocare al più presto un tavolo consigliare su cui ragionare alla luce delle indicazioni del comitato.

Con quello che abbiamo risparmiato a gennaio e certamente risparmieremo a febbraio e marzo, se non erro son circa 5/ 6mila euro al mese la quota che pagavamo all’Unione, insomma penso che i soldi per una buona consulenza utile a non fare pasticci, sia più che ragionevole ed apprezzabile.
Attendo cortese risposta, grazie
I migliori saluti”

Pubblicato il 07 Febbraio 2022
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