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“Quella ringhiera sul fronte lago di Arolo, siamo certi che non ci siano altre soluzioni?”

Il consigliere di minoranza di Leggiuno Stefano Introini commenta la scelta dell'amministrazione di installare una ringhiera sul fronte lago, propone e si domanda altre soluzioni possibili

Lungo lago di Arolo- muretto

Il consigliere di minoranza di Leggiuno Stefano Introini torna su alcune tematiche importanti per il paese. In questo comunicato, che riceviamo e pubblichiamo in modo integrale, parla dei progetti adottati dall’attuale amministrazione sul fronte lago, sulla spiaggia di Arolo, dove viene installata una ringhiera sulla passeggiata.

Mettere una ringhiera sul muretto secondo me è un gesto di resa, di rinuncia a pensare per progetti: c’è un possibile pericolo? Bene mettiamoci una ringhiera! Ricordo 5 anni fa il primo segno premonitore di un  politica in difesa: è possibile che una pigna cada su un’auto o su qualcuno? Tagliamo i pini marittimi di piazza Marconi! Io credo che invece di cipressina riparatori o ringhiera da lungolago dovremmo cominciare a reclamare “la piazza Marconi” e il “fronte lago di Arolo.

Credo che fare Amministrazione significhi pensare in grande, avere idee, vision e non limitarsi a metterci una toppa, non siamo commissariati, su… Ecco che allora la piazza Marconi va inquadrata con il sistema dei parcheggi, con il ruolo di via Bernardoni, sul ruolo del parcheggione; con tale approccio forse potremmo rivedere quel triste muro di cemento che delimita il parcheggio e ripensare quell’angoscioso arredo con cipressini in piazza Marconi. Arolo merita un pensiero più generale che non può essere demandato ad una futuribile delibera per avviare la variante al PGT sperando che un tecnico dica alla politica cosa fare. Arolo ha dei giganti dormienti, Lido, Palladium, sistema dei parcheggi irrisolto, sicurezza d’estate non definita e il conflitto tra residenti e la musica del chioschetto: risolviamo tutto con una ringhiera?

Io propongo di lavorare almeno su tre livelli e chiedo al Sindaco una risposta:
1) Coordiniamoci con Laveno, Monvalle, Brebbia, Ispra: magari potremmo trovare un accordo per agevolare l’accesso alle spiagge in bicicletta e motorini ovvero tramite bus navette che fanno la spola tra Ispra e Laveno ogni venti minuti. Chi paga Basterebbe fissare almeno 15/20 euro al giorno il ticket per accedere in auto ai parcheggi fronte lago nella stagione balneare per recuperare almeno in parte le spese, il resto in biglietti cumulativi tra parcheggio a pagamento e navetta. Stiamo però parlando di una politica per la sosta e la mobilità integrata tra Ispra e Laveno, stiamo parlando di condividere problemi e soluzioni, stiamo parlando di coinvolgere Provincia e Camera di Commercio ops… scusate, stiamo parlando di politica?

2) Pensiamo a chi abita a Reno, Arolo, Cerro e a chi viene a trovarci; pensiamo ad allestimenti temporanei come segnaletiche, pannelli informativi, semafori intelligenti pensati tra Ispra Leggiuno e Laveno.

3) Il dettaglio? Non esiste un immediato obbligo per metterci la ringhiera sul lungolago di Arolo: diversamente le Autorità preposte lo avrebbero chiuso e inibito l’accesso da tempo. Esiste il buon senso, per esempio la possibilità di mettere cartelli ammonitivi, segnare il limite con piastrelle zigrinate a distanza dal bordo per ipovedenti (ogni pista ciclopedonale in Olanda ha da anni questa attenzione tra percorso e canale) e in caso installare paline e una o due corde “alla marinara” per attenzionare la situazione di potenziale pericolo (a Ispra hanno studiato qualcosa di simile molti anni addietro); per la musica che da fastidio? “Silence disco”, cuffiette colorate, campane sonore sopra i tavolini, tutte cose che ben potrebbe il comune sovvenzionare negoziando la cosa con il gestore.

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Pubblicato il 07 Febbraio 2022
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