Quantcast

Emergenza medici di base: un’ottantina gli ambiti carenti nel Varesotto

Nonostante il numero ridotto di medici rispetto ai parametri normativi, nessun cittadino, attualmente, è senza medico di riferimento. Ats Insubria sta valutando alcune iniziative per mitigare la carenza in alcune aree

Medico di famiglia

Sono circa un’ottantina gli ambiti “carenti” della medicina del territorio. Ats Insubria sta facendo una ricognizione sul territorio per dettagliare meglio quali sono i comuni o le aree dove non il medico di medicina generale non c’è. « Non è un problema di presa in carico – specifica la dottoressa Maria Cristina Della Rosa Direttore Dipartimento Cure Primarie – perchè tutti i cittadini hanno un medico di riferimento. La valutazione viene fatta in base ai parametri stabiliti per legge, cioè un medico ogni 1300 abitanti. In base a questo rapporto, l’offerta è sicuramente carente. In provincia di Varese ci sono 522 medici ma, tra aree scoperte, incarichi provvisori e prossime sostituzioni ( per pensionamenti o trasferimenti) abbiamo una stima approssimativa di 80 posti carenti, che verranno resi pubblici il mese prossimo».

Il fatto che, oggi, nessun cittadino sia senza medico è possibile solo perché alcuni hanno tra i 1800 e i 2000 assistiti .
Per arginare la criticità, Ats Insubria sta mettendo in campo alcune soluzioni: tra gennaio e aprile prenderanno servizio 42 nuovi specialisti di medicina territoriale attualmente in formazione di cui 22 sulla provincia di Varese, mentre,  sempre in aprile, completeranno il percorso di formazione altre 14 figure. La nuova forza lavoro andrà a ridurre la criticità ma non potrà risanarla. Ed è per questo che Ats Insubria sta valutando altre opzioni come l’accorpamento di alcuni ambiti definiti particolarmente critici: si stanno facendo valutazioni, ascoltando sia i medici operanti nelle aree interessate, sia  i sindaci dei comuni coinvolti. 

La fotografia dell’esistente, di per sé insufficiente, potrebbe cambiare alla luce dell’applicazione della nuova legge sanitaria con l’apertura delle case di comunità ma anche con l’implementazione degli ambulatori della medicina di gruppo in aree più difficili. Le novità, che potrebbero rispondere a un modello di presa in carico differente, attendono, però, che alcuni passaggi normativi vengano definiti in Regione Lombardia. Il confronto tra le Asst e la medicina territoriale è in atto ma, al momento, le parti rimangono ancora un po’ distanti, in attesa che arrivi un regolamento più preciso da Regione Lombardia. 

di
Pubblicato il 17 Febbraio 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore