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Comincia il processo sulla morte del manutentore della funivia di Monteviasco

Silvano Della morì il 12 novembre 2018: dopo le indagini preliminari prima udienza dinanzi al giudice di Varese. Dieci gli imputati

funivia monteviasco

Sono dieci gli imputati a vario titolo per la morte del manutentore della funivia di Monteviasco Silvano Dellea che il 12 novembre del 2018 morì stritolato dalla cabina dell’impianto che collega Ponte di Piero con Monteviasco.

Al procedimento penale per accertare le responsabilità dell’accaduto si è intrecciata in questi anni la questione legata alla necessità di far ripartire l’impianto – prima messo sotto sequestro e poi al centro di lavori di adeguamento strutturale e messa in sicurezza – per collegare nuovamente i pochi residenti col fondovalle.

Alla sbarra ci sono una serie di soggetti che avevano a che fare con la struttura, dagli amministratori della cooperativa ai rappresentanti degli enti preposti al controllo, passando per la proprietà (comunale): il gup di Varese lo scorso 18 novembre rinviò a giudizio 10 degli 11 imputati, assolvendone solo uno perché dimessosi dal suo ruolo prima dei fatti.

Nell’ultima udienza prima dell’apertura del dibattimento venne discusso l’incidente probatorio effettuato nei mesi scorsi e relativo allo stato dell’’impianto al momento dell’infortunio mortale: un passaggio importante dal momento che consente la formazione di elementi di prova con esami irripetibili visto che sono i corso lavori di adeguamento della struttura per consentire la riapertura dell’impianto.

Da questo esame, secondo i legali che curano gli interessi della famiglia della vittima (gli avvocati Vera Dall’Osto e Corrado Viazzo) sarebbe emersa l’inadeguatezza del manufatto nella zona di arrivo della funivia a valle – appunto la “stazione di valle” – dove il povero Silvano Della ha trovato la morte.

Le difese hanno opposto eccezioni preliminari facendo valere un difetto di notifica.

Richiesta da parte delle difese una perizia ematica sul sangue della vittima per la ricerca di alcool e stupefacenti (in particolare cocaina): su questo il giudice si è riservato, in attesa di sentire il medico legale che ha effettuato l’esame autoptico.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 07 Marzo 2022
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